Bec Raty – Champorcher (AO)

8 settembre 2009 at 17:44

giancarlo

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bec-raty

 

Quota 2360
Dislivello 475
Difficoltà EE
Segnavia 9A
Tempo 1h15′

 

Traccia GPS

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Questa escursione si può effettuare anche avendo una mezza giornata libera e consente di raggiungere una vetta con un bel panorama sulla cime della valle di Champorcher: infatti il Bec Raty è la punta più meridionale della lunga cresta che dalla Gran Rossa scende verso sud e si trova sulla sinistra idrografica della vallata. A meridione si presenta con un’alta parete rocciosa verticale, sul cui evidente spigolo sale la frequentata “via delle poiane”, mentre a nord c’è un pendio di bassa vegetazione e di rocce rotte che conduce in vetta. L’itinerario è ben tracciato sino all’attraversamento del torrente a quota 2180m mentre più oltre si passa nei punti migliori per risalire le rocce: è comunque più comodo risalire queste ultime che non i ripidi pendii erbosi con bassi cespugli.

Avvicinamento

Percorrendo la A-5 Torino-Aosta si esce al casello di Pont St. Martin e si prosegue in direzione di Aosta. Superato il comune di Bard si svolta a sinistra in prossimità di una rotatoria seguendo le indicazioni di Champorcher; arrivati nel capoluogo si gira a destra dove i cartelli indicano la direzione per Dondena e, salendo con numerosi tornanti, si arriva nei pressi dei cartelli turistici del Parco del Mont Avic. Qui la strada diviene sterrata e sconnessa e si prosegue per qualche chilometro sino ad una quota di 1885 m.

 Descrizione

Arrivati ad una quota di 1885 m si imbocca sulla destra una strada sterrata che ha al suo inizio un cartello di divieto di transito e si sale in lieve pendenza avendo già davanti ben visibile la meta dell’escursione. Si passa accanto alle baite di Chapy (1948 m) e quasi subito si abbandona la strada ad un bivio ben segnalato da un bollo giallo su di una pietra (1972 m); il sentiero si sposta sotto le pendici del Bec Barmasse e, con la pendenza che aumenta un po’, le risale con alcuni tornanti per arrivare ad un valloncello con dolci ondulazioni erbose. Proseguendo il cammino ed arrivati ad una quota di 2180 m circa si scende di poco in prossimità di alcuni cumuli di pietre per attraversare il torrente e, avendo davanti il versante prevalentemente roccioso, iniziare la salita alla cima. Si sale dapprima tra bassi cespugli cercando di individuare qualche vecchio ometto di pietre visibile sulle rocce più in alto e, stando poco a sinistra della verticale della cima, raggiungerli su terreno ora prevalentemente di massi medio grandi. Salendo sulla pietraia, che in alcuni punti diventa un po’ ripida, si arriva in prossimità della cresta dove conviene spostarsi a destra camminando tra erba e sassi puntando all’evidente grossa pietra situata sulla vetta che si raggiunge dopo un ultimo strappo risalendo le ultime rocce.

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