Traversata rif. Chabod, Vittorio Emanuele – Valsavarenche (AO)

31 agosto 2022 at 17:43

giancarlo

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Quota 2710 (Rif. Chabod), 2721 (Rif Vitt. Emanuele)
Dislivello 1182
Difficoltà E
Segnavia 5, 1A, 1
Tempo 6h30′ (anello completo)

 

 

Traccia GPS

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Altimetria e dettagli

 

 

Questa bella escursione si sviluppa, nella parte tra i rifugi, attraverso i selvaggi valloni sottostanti i ghiacciai di Laveciau e del Gran Paradiso, col percorso che contornala Tête de Montcorvé, che si trova nella parte centrale della traversata. Durante la gita si attraversano solitari ambienti tra grandi  morene e magri pascoli dove è facile avvistare numerosi esemplari di fauna alpina; il percorso è ben segnalato anche nei brevi attraversamenti tra le pietraie ed è molto frequentato sui sentieri che raggiungono i rifugi. Questi si trovano in posizioni spettacolari sul gruppo del Gran Paradiso e sono basi di partenza per la sua ascensione dai vari versanti. Volendo diminuire il percorso, che si sviluppa su una lunghezza di circa19 chilometri, si può prevedere di avere una seconda auto da lasciare nel parcheggio di Pont oppure, volendo fare il percorso in senso inverso, in quello di Praviou.

Avvicinamento

Si percorre la A-5 Torino-Aosta, si supera la barriera di Aosta est e si esce al casello successivo di Aosta ovest. Si prende la direzione per Courmayeur e, superato il comune di Aymavilles, si trova sulla destra la deviazione per la Valsavarenche, si passa da Introd e si risale la valle rimanendo a sinistra al bivio per la valle di Rêmes. Giunti al capoluogo Degioz si prosegue ancora qualche chilometro e dopo la deviazione per il campeggio si giunge ad un piazzale situato a sinistra della strada (1830 m circa) dove si può lasciare l’auto.

Descrizione

Dal parcheggio ci si dirige verso le paline che si trovano vicino al largo ponte che attraversa il torrente superandolo e passando subito tra le baite di Praviou; dopo l’ultima baita si inizia a salire con comodi tornanti nel bel bosco sul sentiero molto ben tenuto sino a compiere due lunghi traversi, uno verso sinistra ed uno verso destra, dopo i quali si esce in zone più aperte e si arriva alle baite di Lavassey (2195 m). Dietro di esse si trova un bivio segnalato da bolli gialli su di un sasso ed una palina lignea con l’indicazione a destra per il rifugio; presa questa direzione si risale con ampi tornanti il vallone passando a destra della bastionata rocciosa della Côte Savatère avvicinandosi ad essa più in alto e cominciando a vedere lo splendido scenario delle pareti del Gran Paradiso e delle cime circostanti. In seguito ci si  dirige verso il centro del vallone costeggiando il torrente ed arrivando ad un bivio nei pressi di un ponticello di legno (2641 m) dove, non oltrepassandolo, si tiene la sinistra allontanandosi dal corso d’acqua ed alzando lo sguardo a sinistra si può già vedere uno scorcio del rifugio. Si passa accanto ad una presa per l’acqua e, compiuti un paio di ampi tornanti, si arriva quasi subito all’ampio dosso dove è situato il rifugio (2710 m). Scesi in pochi minuti di nuovo al ponticello sottostante, lo si supera arrivando ad alcune rocce lisce, dopo le quali si scende sulla sinistra di una dorsale di erba e sassi; da questa si perde ancora quota andando ad attraversare un torrente dopo di che si compie un traverso su un paio di poco pronunciati costoni. Superatili, si scende ancora di poco avvicinandosi ad un’altra fascia di rocce lisce che si attraversano seguendo gli ometti; oltre queste, si va ad attraversare un altro torrente su un ponte di legno (2589 m) andando ad attraversare una piccola frana di sassi arrivando, poi di nuovo, su terreno erboso. Si prosegue ancora in leggera discesa a mezzacosta sino ad una zona di grossi massi che costituisce il punto più basso della traversata (2505 m); dopo questi, si sale su una piccola pietraia, dove si trovano un paio di gradini in ferro. Saliti su un piccolo promontorio, ci si avvicina più avanti ad un’altra piccola pietraia che si attraversa con percorso ben segnalato; ritornati a camminare su terreno di erba e pietre, si sale leggermente a mezzacosta avvicinandosi ad una successiva pietraia, l’ultima. Questa, salendo sul pendio erboso alla sinistra, la si supera facilmente nella parte superiore dove si trova, subito dopo, un bivio al quale si rimane sul sentiero di sinistra (2603 m); si prosegue, senza eccessiva pendenza, attraversando un torrente su un ponte di pietra dopo il quale il sentiero raggiunge le paline situate pochi metri sotto il rifugio Vittorio Emanuele che si raggiunge subito (2721 m). Qui, ritornati alla vicine paline, si scende sul largo sentiero che costeggia una paretina rocciosa sotto la quale si arriva ad una dorsale erbosa. Ignorato un sentiero che si stacca alla destra (2526 m), si perde rapidamente quota con numerosi tornanti arrivando al bosco; sotto questo si giunge al fondovalle che si percorre alla destra su una larga mulattiera arrivando a Pont (1979 m). Ora no resta che percorre sulla strada i circa tre chilometri che ci separano dal parcheggio alla partenza.

 

1 Commento

  1. Giovanni 31 gennaio 2023 Rispondi

    Vedere il Ciarforon e la Monciair ridotti in quello stato mette solo una gran tristezza ...

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