Monte Gregorio – Brosso (TO)

29 novembre 2015 at 09:36

giancarlo

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Quota 1937
Dislivello 1174
Difficoltà EE
Segnavia 722,724,724b,721, bolli bianco-rosso
Tempo 5h30′

 

Traccia GPS

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Altimetria e dettagli

 

Il Monte Gregorio è un imponente massiccio, già ben visibile dall’uscita dell’autostrada, che si trova al termine della lunga cresta che inizia dalla Cima di Bonze e prosegue per le Punte Cavalcurt e Biolley. La sua cima è raggiungibile per più itinerari e versanti e quello qui effettuato compie un anello col quale si percorrono i suoi versanti sud orientali. La prima parte della gita, sino alla vetta, è semplice con percorsi evidenti e ben segnata dalle tacche di vernice: essa passa da numerosi begli alpeggi e strade poderali molto panoramici sulla pianura e la bassa Valle d’Aosta avvalorati anche dalla breve salita al Monte Cavallaria; al contrario il tratto di discesa, dalla vetta alla strada asfaltata, pur essendo anch’esso panoramico è meno evidente e segnato presentando tracce di sentiero e bolli, neanche tanti, un po’ sbiaditi. In questo percorso, per raggiungere le baite di Levrere, bisogna affrontare una breve ma molto ripida discesa (qui il sentiero si perde) su insidiosa erba olina da percorrere con cautela e soprattutto con terreni asciutti; è altresì consigliabile avere una buona visibilità sia in questa discesa che per il lungo traverso sino alle Colme e da qui alla strada. I panorami poi, come già detto, sono di prim’ordine sia sulla pianura adiacente spingendosi sino al Monviso sia sulle numerose vette canavesane e della bassa Valle d’Aosta con il massiccio del Rosa che fa da cornice a quest’ultime.

Avvicinamento

Si percorre la A-5 Torino-Aosta e si esce al casello di Ivrea; si percorre la statale per Castellamonte per qualche chilometro per deviare poi a destra seguendo le indicazioni per la Valchiusella. Superato il comune di Alice Superiore si devia a destra sulla provinciale ad un bivio con l’indicazione per Brosso; raggiunto il comune, lo si attraversa imboccando poi una stradina, via Acquarossa, che si percorre per un paio di chilometri sino ad un ponte sul torrente dove negli slarghi adiacenti si lascia l’auto.

Descrizione

Dal parcheggio si attraversa il ponte camminando sulla strada dove, in corrispondenza della prima curva, si trovano le paline che indicano l’inizio dei sentieri; si sale quindi per una mulattiera lastricata che diviene ben presto sentiero. Arrivati ad un primo bivio (palina indicante “Serpe”, 838 m) si tiene la sinistra proseguendo sulla marcata traccia che si alza nel bosco arrivando ad incrociare di nuovo la strada in corrispondenza di una baita (892 m). Si segue la strada ignorando un primo bivio alla sinistra (902 m) e la si percorre per qualche centinaio di metri finché diviene una comoda mulattiera al termine della quale si trova un bivio segnalato da una palina (960 m). Svoltando a sinistra si segue un muretto a secco giungendo ad una baita delle Grange Merletto che si supera per prendere un marcato sentiero che si alza dolcemente nel bosco; attraversato un ruscello si sale di nuovo su comoda mulattiera costeggiata da un muretto sino ad una prima baita superata la quale si trova una palina in prossimità delle Grange Bardanzone (1273 m). Ignorato il sentiero che scende a destra ci si alza, sempre su evidente sentiero, sino ad incrociare una sterrata che si percorre per qualche metro a destra trovando subito il sentiero che, indicato da una palina, si stacca alla sinistra (1307 m); qui la pendenza aumenta sensibilmente sino a raggiungere di nuovo la strada (1408 m) con la quale, compiuto un tornante, si arriva comodamente al Pian dei Muli (1448 m). Da questo ampio colle, volendo fare una brevissima digressione, si può deviare a destra per salire il vicino Monte Cavallaria (1484 m) dal quale si gode un bellissimo panorama verso la pianura. Dal Pian dei Muli si prende la poderale che si diparte alla sinistra verso le baite di Alpuccio (1511 m) che si raggiungono dopo un comodo traverso. Superatele si riprende l’evidente sentiero marcato con i bolli di vernice dove, dopo un breve tratto in salita, si ignora un sentiero che si stacca alla sinistra (1612 m) proseguendo per contornare un ampio costone dopo il quale si arriva in vista delle Grange Reali che si raggiungono al termine di un traverso abbastanza lungo (1692 m); lasciatele alla destra si sale sul sentiero, un po’ rovinato dal bestiame, che si alza sul pendio erboso dove si seguono, oltre a qualche bollo di vernice, anche alcuni ometti. Giunti nella parte alta il sentiero passa accanto ad una evidente roccia isolata oltre la quale, in pochi minuti, si arriva al Colle Naverano (1910 m). Dalla larga insellatura si devia a sinistra seguendo la traccia che si porta alla pendici del Monte Gregorio; essa sale rimanendo un poco alla sinistra del pendio erboso per poi deviare verso destra e raggiungere in breve la vetta sormontata da un ometto di pietre dove si trova anche la targhetta del CAI Rivarolo sopra un sasso adiacente. Da questa si scende sulla dorsale di sinistra raggiungendo un evidente ometto di pietre dal quale, deviando decisamente a destra, si scende un ripido pendio di erba olina dove il sentiero si perde un po’, e bisogna seguire qualche ometto e qualche sbiadito bollo di vernice puntando comunque alle sottostanti baite di Levrere che si raggiungono in breve (1728 m). Da queste si prosegue verso il basso tenendo leggermente la sinistra per scendere poi più decisamente sino ad incrociare un sentiero (1613 m) ad un centinaio di metri dalle Grange Rossy che si vedono sulla destra; ora si inizia un lungo traverso su un sentiero a tratti poco marcato col quale, perdendo pochissima quota, si ignora una traccia che sale a sinistra (1582 m) dopo la quale si contornano i pendii delle Colme sino a raggiungere una palina che ne indica la salita. Ora si piega a destra scendendo per la larga dorsale sino ad incrociare la strada asfaltata; deviando a sinistra la si percorre per un buon tratto arrivando ad una palina con l’indicazione del sentiero 721 (1376 m) dove si scende ancora per un breve tratto sulla strada sino ad una palina nei pressi di un tornante (1333 m) al quale si prosegue diritto. Oltrepassate alcune baite si riprende per poco la strada abbandonandola quasi subito deviando a sinistra dove si trova su un piccolo slargo erboso una palina dalla quale si continua la discesa; su sentiero sempre ben evidente e segnato dai bolli di vernice si passa accanto a numerose baite ed alpeggi entrando poi nel rado bosco dal quale, passando un paio di volte vicino alla strada, si arriva al bivio quota 902 m, incrociato all’andata, dal quale verso destra in breve si torna all’auto.

 

1 Commento

  1. Andrea Diani 1 dicembre 2015 Rispondi

    Proprio il resoconto che cercavo. Grazie. Ciao.
    Andrea

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