Testa Grigia – Champoluc (AO)

15 settembre 2011 at 15:43

giancarlo

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testa-grigia

 

 

 

Quota 3317
Dislivello 1756
Difficoltà EE
Segnavia 11°, 6
Tempo 4h30′

 

Traccia GPS

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Altimetria e dettagli

La Testa Grigia è la più alta vetta dello spartiacque che divide la Valle di Ayas con quella di Gressoney e si erge imponente e rocciosa a dominare i due capoluoghi vallivi. L’itinerario si può accorciare sia come dislivello che come percorrenza utilizzando gli impianti di risalita ma, per gustare appieno dei magnifici ambienti che si attraversano, conviene senz’altro iniziare l’escursione dalla piazzetta di Champoluc; infatti dalle baite di Frante in poi si attraversano bellissimi pascoli, si sfiorano i bei laghi di Pinter per risalire infine al panoramico bivacco Lateltin situato sull’estremità meridionale della panoramica cresta che conduce alla vetta. La fatica ed il notevole dislivello per raggiungere questa cima è ampiamente ripagato dal panorama che si gode da essa con in primo piano una strepitosa vista ravvicinata del gruppo del Monte Rosa e poi delle più importanti vette a 360° dal Monte Bianco al Gran Paradiso.

Avvicinamento

Si percorre al A-5 Torino-Aosta uscendo al acsello di Verres dove, entrati nell’abitato si seguono le indicazioni per la Valle d’Ayas e Champoluc. Qui giunti dopo aver risalito tutta la valle si lascia l’auto in uno dei vari parcheggi e si raggiunge la chiesa alla sinistra della quale inizia l’escursione.

Descrizione

Dal lato destro della chiesa, dove si trovano le paline delle escursioni della zona, ci si alza verso una stradina asfaltata che si alza tra le case; dopo un breve tratto essa si trasforma in sentiero che prosegue nel bel bosco di conifere passando da una cappelletta ed in seguito attraversa una pista di sci. Passati dalla parte opposta si arriva in breve alle baite di Frante (1987 m) dove si tiene la destra proseguendo sulla mulattiera che si abbandona prendendo un sentiero che in seguito si stacca sulla sinistra (1950 m). Il percorso si dirige verso il caratteristico villaggio di Cuneaz (2067 m) che si attraversa passando tra i vecchi “rascard” e, dopo aver lasciato sulla sinistra una stradina che porta ad una soprastante baita, si inoltra a mezzacosta nel verde vallone di Cuneaz. In questo tratto si ignora il sentiero che si abbassa verso destra (2169 m) continuando a tagliare il pendio di pascoli risalendo un canalino erboso che si trova tra due piccole bastionate rocciose per sbucare nella parte alta del vallone dove, raggiunto il piccolo pianoro, si passa sull’altro versante. Qui si risale un lungo pendio erboso verso sinistra che culmina con un ripido canale di sfasciumi dove si trova una corda che aiuta in caso di terreno bagnato o scivoloso; al suo termine si attraversa il torrentello e si continua tra le balze erbose dove, superato un bivio con un sentiero che proviene da sinistra (2693 m), ci si dirige verso un canale pietroso sulla sinistra alla cui sommità si trova il Colle Pinter (2780 m). Alla sinistra degli ometti si prende il sentiero ch si dirige verso la fiancata della montagna e la rimonta con alcuni tornanti sulla pendenza che aumenta gradatamente; quando il sentiero spiana un po’ si contorna poi una costola pietrosa con un traverso e ci si indirizza verso un ripido canale di sfasciumi che si rimonta con numerose svolte arrivando ad una piccola spalla dove, più dolcemente, si continua con percorso panoramico verso la vetta che si trova davanti a noi. Tagliando il pendio verso destra si raggiunge la larga cresta che si segue dapprima sul versante di Gressoney per poi tornare sul filo e spostarsi sul lato di Champoluc. Staccatisi temporaneamente dalla cresta la si raggiunge di nuovo in prossimità di uno spuntone roccioso dove si trova una catena che ne facilita il superamento; si passa poi ancora sul versante opposto dove si cammina su una cengia larga ma un po’ esposta al termine della quale si arriva ad una roccia inclinata attrezzata con un cavo metallico che ne aiuta la salita. Risalite questa roccette si devia a destra e si compiono ancora pochi metri raggiungendo la vetta dove, oltre al classico ometto di pietra, si trova una campana metallica ed un statuetta della Madonna.

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