Gran Lac – Champdepraz (AO)

25 settembre 2009 at 18:33

giancarlo

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gran-lac-dalla-foresteria

 

Quota 2501
Dislivello 1248
Difficoltà E
Segnavia 5C
Tempo 3h30′

 

Traccia GPS

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Altimetria e dettagli 

 

Il Gran Lac, come dice chiaramente il nome, è molto esteso ed è il più grande tra quelli della Valle d’Aosta che si trovano in alta quota. Per raggiungerlo si percorre un bel sentiero che passa, una volta superati i bei boschi di conifere delle quote più basse, tra alcuni degli altri numerosi e pittoreschi laghi del Parco Naturale del Mont Avic ed anche dall’accogliente rifugio Barbustel situato a 2208 m di quota vicino ad alcuni di essi. Il panorama è aperto verso nord-est con un magnifico sguardo d’insieme ai gruppi dei Breithorn e del Monte Rosa, mentre per il resto esso è dominato ad ovest dal Mont Glacier e poi rimane chiuso dalle pietraie e dai magri pascoli che lo circondano; poco oltre la sua estremità nord occidentale si trova una bella baita del Parco dedicata alla memoria di Paolo Verthuy ed adibita a foresteria.

Avvicinamento

Si percorre la A-5 Torino-Aosta e si esce al casello di Verres per proseguire verso Aosta, dopo qualche chilometro si svolta a sinistra ad un bivio con le indicazioni per Cahmpdepraz e il Parco Naturale del Mont Avic. Si attraversa l’abitato e si risale la valle per alcuni chilometri giungendo in corrispondenza di un tornante alla deviazione per Blanchet dove si trova un comodo parcheggio (a Veulla il transito è riservato ai clienti dell’albergo).

Descrizione

Dal parcheggio si sale su una stradina selciata sino alle case di Veulla che si attraversano sulla sinistra passando davanti all’albergo e proseguendo ancora sulla strada asfaltata per alcune decine di metri sino ad arrivare ad un piazzale nel quale la sosta è consentita solo ai mezzi autorizzati o di soccorso. Da questo piazzale si imbocca la stradina lastricata che si alza a destra della chiesetta e si inoltra nei pascoli arrivando quasi subito ad un bivio (1360 m) al quale, ignorato il sentiero che si stacca sulla destra, si prosegue sempre sulla strada che ora è diventata sterrata. Il tracciato segue a mezza costa la fiancata della montagna addentrandosi in un bellissimo bosco superando qualche torrente; si arriva così ad un largo spiazzo chiamato “magazzino” dove ci sono le paline in corrispondenza di un bivio (1473 m); si continua a sinistra sulla sterrata e, attraversato un ponte e compiuto qualche saliscendi, si arriva alle baite di Servaz desot (1560 m) dove sulla sinistra dello steccato si trovano le paline che indicano il sentiero. Si sale dunque sulla destra alzandosi dapprima dolcemente e poi via via, con la pendenza che aumenta un po’, si continua con numerosi tornanti su terreno un po’ pietroso e si attraversa una piccola frana di sassi per giungere poco dopo al piccolo e suggestivo Lac de Servaz (1820 m). Lo si contorna sulla destra e, al suo termine, si attraversano un paio di torrentelli immissari del lago e ci si dirige verso un alto versante roccioso con un sentiero che lo rimonta con  numerosi tornanti giungendo alla sua parte sommitale dove si trova un alto ometto di pietre; ora la pendenza diminuisce un po’ e, dopo aver superato a destra un’alta pietra liscia, si continua con qualche saliscendi nel rado bosco passando accanto a qualche piccola torbiera. Quando la pendenza diminuisce si esce dal bosco e ci si immette in un pianoro di pascolo dove è situato l’alpeggio di Coucy (2070 m) che si lascia sulla sinistra rimanendo per un breve tratto vicino alla fiancata della montagna e raggiungendo le vicine paline segnaletiche poste sulla destra in prossimità di un bivio; imboccato il  sentiero pietroso che sale a destra si compiono ancora alcuni tornanti che rimontano qualche pietra liscia e si arriva ad un’altra palina segnaletica, anch’essa situata ad un bivio dal quale alla sinistra si vede il vicino Lac Vallette, posta nel pressi del rifugio Barbustel che si trova a qualche decina di metri sulla destra di essa. Dal rifugio si prende il sentiero sulla destra che scende leggermente avvicinandosi ai sottostanti Lac Noir sulla sinistra e Lac Blanc, un po’ più staccato sulla destra dal quale si ha una bella panoramica del gruppo del Monte Rosa; oltrepassato un ponte ci si alza verso la fiancata della montagna sulla destra allontanandosi dal Lac Noir e camminando a mezzacosta si passa qualche decina di metri al di sopra del bacino del Lac Cornu spostandosi ancora verso destra. Il sentiero ora compie un semicerchio verso sinistra e raggiunge i ruderi di Pisonet (2310 m), nei pressi di una grossa roccia liscia, superati i quali si attraversa un ponte e si risale un alto pendio roccioso sopra il quale si trovano dei ruderi di una costruzione situata a qualche decina di metri dall’emissario del lago; attraversato il torrente abbiamo così modo di raggiungere le sponde del grande bacino e volendo continuare a costeggiarlo sulla destra si può raggiungere la ben visibile baita del Parco adibita a foresteria e posta appena al di sopra di esso.

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