Monte Todum, Pizzo Pernice – Miazzina (VB)

16 aprile 2023 at 17:27

giancarlo

0

 

 

 

Quota Monte Todum 1295, Pizzo Pernice 1507
Dislivello 880
Difficoltà E
Segnavia P02, P06, R03, s.n.
Tempo 2h45’

 

 

Traccia GPS

Visualizza con Google Earth

Altimetria e dettagli

 

 

Il Monte Todum ed il Pizzo Pernice si trovano nella parte orientale del Parco Nazionale Valgrande nel comune di Miazzina, sopra Verbania; L’escursione ad anello attraversa nella prima parte molte “corti”, utilizzate per il pascolo, situate nella Conca d’Aurelio (o Vrèi nel dialetto locale) e di cui se ne parla addirittura in un documento del 1254; vale la pena menzionare anche le antiche incisioni rupestri dell’antica cappella che si trova all’inizio dell’itinerario. La Gita, di nessuna difficoltà tecnica, percorre poi una panoramica dorsale dalla quale non mancano begli scorci sul Lago Maggiore e sulle altre delle cime della Valgrande; dalla vetta lo sguardo si spinge anche sul Monte Rosa e sul “trittco” del Sempione. Il ritorno si svolge dapprima su sentieri ben evidenti mentre, mancando le paline nell’ultima parte, si perdono per brevi tratti nel bosco senza però scomparire del tutto. Considerate le quote e l’esposizione, si consiglia di effettuare la gita in primavera od autunno.

Avvicinamento

Si percorre la A26 Genova-Gravellona Toce e si esce allo svincolo di Baveno dove si scende sino a prendere la deviazione per Verbania; oltrepassato Feriolo si giunge ad una rotatoria dove si devia a sinistra seguendo l’indicazione per Miazzina. Percorsi alcuni chilometri, sino all’ingresso di Verbania, si devia a sinistra per Miazzina; raggiuntolo, si entra in paese rimanendo sulla strada a sinistra, sotto la chiesa. Oltrepassato un parcheggio si continua sulla strada, indicata “senza uscita” dove si lascia l’auto ai bordi di essa o al parcheggio al suo termine.

Descrizione

L’inizio del sentiero si trova sulla strada ben indicato dalle paline che ci indicano di percorrerlo in leggera discesa attraversando un rio; sempre perdendo quota, si contorna un costone boschivo giungendo ad un ponticello (726 m) che attraversa il Rio Aurelio. Risaliti alcuni gradini, si arriva subito ad un bivio segnalato dalle paline (775 m), che si trova appena prima del villaggio di Runchio (o Rugno), dal quale si devia a destra per proseguire diritto ad un altro vicino bivio. Passato un ponticello ligneo, si sale nel rado bosco, dove si trova un’antica cappella di fine ‘800 (“le chepèle d’Midi” 830 m),  oltrepassatala, si tralascia un sentiero che si stacca alla sinistra arrivando così alle baite di Corte del Bò (862 m); superata l’ultima baita si rimane ancora alla sinistra ad un bivio (884 m) dal quale si sale alla panoramica Alpe Emidia (935 m) dopo la quale, ignorato il vicino sentiero che si diparte a sinistra pel la Motta d’Aurelio (651 m), si supera una cappelletta per giungere in breve alla Corte della Gnesa (1013 m). Qui, rientrati nel bosco, il sentiero piega alla sinistra per salire sulla dorsale incontrando un primo bivio, dove si rimane alla destra, (1070 m) e, subito dopo, alla sinistra a due successive vicine biforcazioni (1093 m e 1190 m). Da quest’ultima, con percorso panoramico e pendenza più accentuata, si arriva così in breve alle paline di un bivio (1287 m) dalle quali, deviando alla sinistra, si risalgono pochi metri per giungere in vetta al Monte Todum (1295 m). Ritornati alla palina, si percorre ora la comoda dorsale superando un vicino dosso per scendere leggermente ad un colle (1268 m) dal quale si raggiunge la vicina Colma di Cossogno (1305 m); proseguendo quasi in piano, si arriva ad un bivio (1315 m) dal quale si continua diritto per risalire, con un tratto più ripido, ad una anticima (1441 m). Da qui, ormai in vista della cima, percorrendo l’ultimo tratto di dorsale si supera un dosso per giungere alla vicina vetta. Per il ritorno, si scende sull’opposta dorsale, in fondo alla quale si raggiunge un bivio dove si svolta a destra (1413 m) per scendere di pochi metri ed arrivare al sentiero sottostante; svoltando a destra, si supera una cappella e si inizia un lungo traverso sino a quando il sentiero diviene una larga mulattiera. Oltrepassata un’altra cappella, si arriva ad un bivio (1202 m) dove, risalendo leggermente, si rimane alla destra per giungere alle baite dell’Alpe Cavallotti (1212 m) dalla quale, rimanendo a sinistra, si scende su comodo sentiero sino al piazzale della Cappella Fina (1118 m). Da qui si prosegue sulla sterrata alla destra sino ad un sentiero che la incrocia (1129 m); scendendo su questo a sinistra, si perde velocemente quota sino a incrociare una sottostante sterrata che si attraversa per proseguire diritto. Passati alla destra dell’Alpe Trebina, si cammina su una piccola dorsale scendendo poi nelle vicinanze di una baita isolata che si lascia alla destra; camminando ora su un itinerario naturalistico che presenta numerosi cartelli riguardanti fauna e flora locale, si rimane alla sinistra a due sottostanti bivi, non molto visibili, sino ad un terzo dove si devia a destra (842 m). Superata una baita isolata, si arriva in breve all’Alpe Chignoli (819 m) che si attraversa in discesa, sempre sul sentiero naturalistico, sino ad una casa dalla quale si scende di pochi metri alla destra per mettere piede sulla strada asfaltata (766 m); deviando ora a destra, la si percorre per qualche minuto sino al punto di partenza.

 

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *