Rifugio Magià, anello per Plan du Morion – Nus (AO)

22 dicembre 2022 at 15:29

giancarlo

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Quota 2007 (rifugio), 2294 (max)
Dislivello 654
Difficoltà EE
Tempo 4h15′ (anello completo)

 

 

Traccia GPS

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Altimetria e dettagli

 

 

Il rifugio Magià si trova al fondo del lungo vallone, nella parte alta del comune di Nus, solcato da torrente St. Barthelémy; l’escursione qui proposta lo raggiunge con un suggestivo itinerario ad anello che, percorrendo la parte alta della sua destra orografica, consente ampi panorami sulle cime del comprensorio. La prima parte, sino al Plan du Morion, è di solito battuta e scevra di pericoli oggettivi; da questo punto, soprattutto sino all’ampio pianoro dal quale si scende sino alla pista battuta, bisogna avere buone condizioni del manto nevoso in quanto si attraversano le alte pendici nord-orientali del Mont Morion. Dalla pista battuta in poi, cessano i pericoli oggettivi sino al  rifugio ed anche, da questo, sino al completamento dell’anello ben segnalato e con la traccia quasi sempre presente e ben segnalata da paletti di legno.

Avvicinamento

Si percorre la A-5 Torino-Aosta e si esce al casello di Nus. Si continua sulla statale di fondo valle che passa al di fuori dell’abitato e in corrispondenza di un incrocio si devia a destra seguendo le indicazioni per la valle di St. Barthelémy; si attraversa il paese e si percorre la strada che si alza con numerosi tornanti. Dopo alcuni chilometri si giunge alla frazione di Lignan e dalla piazzetta si svolta a sinistra in direzione di Porliod; dopo aver superato un paio di altri villaggi si arriva nel comodo piazzale antistante l’area pic-nic di Porliod dal quale, sulla sinistra, si prosegue sulla strada arrivando in breve al Foyer de Fond. Non volendo percorrere al ritorno il breve tratto di strada che conduce al Foyer, in alternativa si può lasciare l’auto al parcheggio dell’area pic-nic.

Descrizione

Raggiunta la pista di fondo, si trova la traccia della poderale dove sono situate anche le paline delle escursioni invernali; attraversata poco sopra un tratto di pista, si sale dolcemente sino ad un bivio dove si prosegue diritto (1999 m). Oltrepassata la piccola baita di Pré du Bois, si entra temporaneamente nel rado bosco da cui si esce dopo aver aggirato un basso costone; entrati nel piccolo vallone di Chavalary, si risalgono i pendii sino a raggiungere l’omonimo alpeggio (2155 m). Da questo si prosegue sulla destra seguendo sempre la traccia della poderale che, con poca pendenza, attraversa un rado lariceto compiendo un largo semicerchio; superata una prima radura sotto le pendici del Mont Morion, si compie una larga curva giungendo ad una seconda ampia radura che si attraversa nella parte inferiore. Aggirato un basso promontorio sormontato da un piccolo ometto si arriva in prossimità di un paio di grossi ometti squadrati; qui, su una piccola balconata naturale, si trovano ad alcuni ruderi, spesso sommersi dal manto nevoso, considerati e segnalati da alcuni cartelli come luoghi storici (2232 m). Si prosegue ora sulla traccia della poderale che, a mezzacosta, aggira con un leggero saliscendi un basso costone per giungere ad un successivo promontorio panoramico; alla sinistra di questo si trovano le paline escursionistiche (2288 m)  dalle quali si scende per un breve tratto sulla fiancata della montagna. Scorgendo sulla destra una palina su un albero, si perde quota più decisamente nel rado bosco dirigendosi verso uno slargo poco inclinato dove, anche qui, si trova un’altra palina. Deviando alla destra, si prosegue la discesa un po’ più ripida nel bosco mai fitto; percorso un comodo canale, si giunge così al termine di una pista, di solito battuta dal gatto delle nevi (2103 m). La si percorre per un breve tratto in discesa sulla destra sino a dove, piegando alla sinistra, esce nello spazio più aperto del vallone; con comoda progressione ci si avvicina ora all’alpeggio deLa Servaz, accanto al quale si trova il rifugio Magià (2007 m). Da questo si scende di fronte all’ingresso imboccando la pista dedicata agli escursionisti, ben delimitata da evidenti paletti; si supera una lunga stalla e, poco oltre, un paio di baite in pietra dove si ignora una traccia di poderale che si stacca alla sinistra. Dopo queste, il vallone si apre temporaneamente e si cammina alla sinistra del torrente al quale ci si avvicina sempre più con la stradina che, in corrispondenza del restringimento del vallone, lo costeggia più da vicino. Poco dopo si giunge ad un bivio (1910 m) al quale, seguendo le indicazioni, si prosegue alla destra andando ad attraversare poi il torrente per giungere ad un ampio pianoro dove si punta al bosco di fronte. Senza risalirlo, si continua a mezzacosta perdendo leggermente quota sino alle baite di Suchiller desot, dove si trova un bivio segnalato da paline lignee (1881 m); continuando sulla traccia della poderale, si prosegue diritto ad un bivio segnalato dalle paline (1894 m) arrivando subito dopo a lambire l’alpeggio di Larset desot. Dopo questo, si va ad attraversare un torrentello per continuare sulla poderale che, con percorso a mezzacosta, porta al vicino villaggio di Porliod (1881 m); da qui, passando davanti alle poche case, si ritrova il parcheggio dell’area pic-nic e, da questo, camminando per alcuni minuti, si ritorna in breve al punto di partenza.

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