Colle Livournea – Nus (AO)

20 luglio 2020 at 10:55

giancarlo

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Quota 2819
Dislivello 1033
Difficoltà EE
Segnavia 14, 13
Tempo 3h45′

 

 

Traccia GPS

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Altimetria e dettagli

 

 

Il Colle Livournea è uno stretto intaglio roccioso situato alla testata dell’alta valle di St Barthélhemy che la mette in comunicazione con l’alta Valpelline al di sopra del lago di Place Moulin. Il sentiero, un po’ monotono all’inizio per la percorrenza della lunga poderale, attraversa i grandi pascoli della vallata sino al rifugio Magià dal quale, risalito un vallone si raggiungono il bel bivacco Reboulaz ed il vicino lago Luseney; oltre questo l’ambiente diviene più selvaggio e si attraversa una selvaggia conca sino alla testata dove si trova il colle. Dal bivacco in poi il sentiero scompare a tratti nell’erba ma la direzione, anche se logica, è data da alcuni ometti e tacche di vernice che aiutano anche nell’attraversamento della pietraia; le difficoltà sono concentrate nell’ultimo tratto dove risulta un po’ delicato per il terreno ripido di terriccio franoso. Il panorama è un po’ ristretto verso la Valpelline mentre è ampio verso il solitario vallone di salita dove, spostandosi anche leggermente dal sentiero, si possono avvistare esemplari di fauna alpina. L’escursione è indicata a buoni camminatori, non tanto per il dislivello, ma per la lunghezza del percorso che supera i 24 km.

Avvicinamento

Si percorre la A-5 Torino-Aosta e si esce al casello di Nus; entrati nell’abitato si devia a destra seguendo le indicazioni per Saint Barthelémy sino al villaggio di Lignan. Da qui si svolta a sinistra e si segue la strada, oltrepassando l’area pic-nic, sino al villaggio di Porliod dove si lascia l’auto nei piccoli slarghi all’inizio od al termine delle case.

Descrizione

Dal parcheggio si continua sulla strada che, uscendo dalle poche case, si inoltra nel vallone con poca pendenza; dopo un breve tratto rettilineo si attraversa un torrente passando poi sopra una baita (1901 m) e pervenendo subito dopo ad un bivio della poderale (1894) ignorando la deviazione a destra. Sempre con leggeri saliscendi si supera la baita di Nouva (1950 m) oltre la quale, giunti all’alpeggio di Champ Combre si trova un bivio segnalato da paline dove si prosegue alla sinistra  (1934 m). Superata una baita isolata si perviene ad un successivo bivio segnalato da paline (1946 m) dove si rimane alla sinistra passando poco al di sotto le baite di Lo Ratzo (1952 m); poco oltre, avvicinandosi al torrente, lo si oltrepassa ignorando la sterrata alla destra per raggiungere il visibile rifugio Magià sotto al quale si trovano le paline dei sentieri (1992 m). Da queste si continua sul fondo del vallone superando, in prossimità della baita di Olliere,  un bivio con un sentiero che si alza alla destra oltre il quale, in corrispondenza di un ponte sul torrente, si rimane alla destra ad un successivo bivio (2073 m). Qui si lascia definitivamente la sterrata proseguendo sul sentiero che, costeggiando il torrente alla destra idrografica, aumenta di poco la pendenza e giunge ad un altro bivio segnalato dalle paline (2184 m); proseguendo diritto anche in questo caso, si risalgono magri pascoli sino alle vecchie baite di Les Crottes (2380 m) dove si rimane alla sinistra ad un bivio segnalato da bolli di vernice su una pietra. Il sentiero, aumentando leggermente la pendenza, si dirige verso una spalla erbosa dopo la quale spiana e, ignorato un sentiero proveniente da destra, con lievi saliscendi arriva al bivacco Reboulaz (2576 m); costeggiando poi il torrente si arriva in pochi minuti all’estuario del vicino lago di Luseney (2590 m). Da questo, oppure ritornando alle paline antistanti la costruzione, si raggiungono i vicini ruderi di Luseney che si superano per aggirare un poco inclinato costone erboso; giunti in vista dell’ampio vallone si passa tra due massi isolati dopo i quali, attraversato un ruscello, si risale il pendio erboso di fronte. Ci si avvicina ora al fondo del vallone risalendo una bassa morena erbosa sopra la quale si trova una piccola pietraia; abbandonata la morena si attraversa la pietraia su blocchi stabili arrivando alle pendici di erba e sfasciumi. Ora il sentiero piega a sinistra risalendo la ripida fiancata di terriccio franoso arrivando in breve all’intaglio roccioso.

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