Bonhomme du Tsapi – Bourg St. Pierre, Vallese (CH)

14 luglio 2020 at 19:45

giancarlo

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Quota 2805
Dislivello 1170
Difficoltà EE
Segnavia Bolli giallo-nero, bolli bianco-rosso, s.s.
Tempo 3h00′

 

 

Traccia GPS

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Altimetria e dettagli

 

 

Il Bonhomme du Tsapi è una panoramica punta poco pronunciata che domina da est l’abitato di Bourg St. Pierre, piccolo paesino appena al di là del confine Svizzero nell’alta Valle del Gran San Bernardo; essa è la continuazione della lunga cresta che dal più massiccio e più elevato Ritord scende verso ovest. La salita sino ad Azerin è facile ed elementare su poderali e sentieri ben tracciati; il percorso dalla baita in poi, pur essendo intuibile, si svolge su labili tracce sino al promontorio erboso. Da questo il terreno si fa più ripido con tracce meno evidenti, soprattutto nell’attraversamento della pietraia, oltre la quale si salgono pendii sostenuti che si alternano a brevi tratti con meno pendenza rimontando la dorsale. I panorami sono eccezionali sulle cime limitrofe tra cui il Mont Velan ed il Petit Combin; verso ovest si ammira la splendida parete est delle Jorasses e, appena dietro, il massiccio del Bianco. Spostando ancora lo sguardo ancora a destra si vedono il Dolent e le vette del comprensorio dell’Argentiére.

Avvicinamento

Si percorre la A-5Torino-Aosta uscendoal casello di Aosta est e seguendo poi le indicazioni per il Traforo del Gran San Bernardo; superato il confine di stato, o col tunnel o con il passo, si arriva a Bourg St. Pierre dove si lascia l’auto nel piazzale a sinistra adiacente l’Hotel du Vieux Moulin.

Descrizione

Dal piazzale si attraversa la strada e si imbocca la stradina asfaltata che sale di fianco al cartello indicativo dei rifugi della zona; compiuto un tornante si trova sulla sinistra un sentiero con la palina che indica il percorso per Azerin. Su buone pendenze, anche a tratti sostenute, si sale su un largo sentiero erboso che si inoltra nello splendido bosco di Rames; incrociata una poderale (1832 m), che si attraversa, se ne raggiunge una successiva indicata dalle paline (1884 m); si continua anche qui diritto sulla sterrata che, dopo aver aggirato un costone, giunge al torrente dela Croixdove con  un ponte di legno lo si supera per proseguire sulle poco inclinate fiancate erbose. Dopo un tornante si giunge alle baite di Azerin (2049 m) dove si trovano le paline che si seguono a destra verso Challand d’en Haut; camminando sulla mulattiera inerbita si arriva ad attraversare un torrente dove inizia subito il sentiero. Oltrepassato un cancello per il bestiame e con agevole percorso, si sale sul pascolo arrivando alla baita di Challand (2071 m) che si supera sul retro per raggiungere in pochi minuti un bivio segnalato dalle paline che si trova poco al di sotto di una baita (2104 m); da qui, passando una presa per l’acqua, il sentiero compie un traverso in leggera salita aggirando poi un costone dopo il quale si raggiungono le paline ad un bivio (2206 m). Scesi di pochi metri, si passa il torrente su un ponticello e si risale subito di pochi metri arrivando alla baita di Challand d’en Haut (2236 m) dalla quale, passandola alla destra si cammina per pochi metri deviando poi alla sinistra salendo un promontorio erboso su una labile traccia. Pochi metri alla destra della sua sommità si trova un piccolo muretto a secco, che funge da riparo, dal quale, sempre a destra, tra pietre ed erba, si trova la traccia di un sentiero (2314 m); all’inizio la traccia è poco visibile ma, proseguendo sulla fiancata diviene più visibile. Il tracciato sale con pendenza costante sulla fiancata compiendo un lungo traverso ascendente sulla ripida fiancata; superato un tratto franoso dove il sentiero si perde per alcune decine di metri, ma senza problemi per la progressione che deve continuare nella stessa logica direzione, ci si alza raggiungendo una spalla erbosa, Deviando alla sinistra ci si avvicina ad un pendio che si risale, seguendo labili tracce e qualche ometto, arrivando nella parte superiore dove si trova una piccola pietraia; alzandosi prevalentemente su terreno erboso ci si avvicina ad essa attraversandola alla sinistra tra grossi blocchi per lo più stabili puntando alla parte bassa della ben visibile dorsale erbosa. Qui la traccia, subito ripida, si perde saltuariamente tra le zolle e ed il pietrisco ma il percorso è logico: si sale rimanendo di poco a destra del filo superando qualche promontorio e, quando la pendenza spiana, si rimane leggermente alla sinistra arrivando al grande ometto di vetta.

 

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