Cima Verosso – Bognanco (VB)

7 settembre 2019 at 08:13

giancarlo

2

 

 

 

Quota 2443
Dislivello 925
Difficoltà E
Segnavia D12, D12a, s.n., D00
Tempo 2h15’

 

 

Traccia GPS

Visualizza con Google Earth

Altimetria e dettagli

 

 

La Cima Verosso si trova nella parte occidentale dell’alta Val Bognanco, sopra Domodossola, al confine con la Zwischbergental in territorio svizzero. Il sentiero, sempre evidente e segnato dalle tacche di vernice, compie un giro ad anello che percorre prevalentemente dorsali tranne per l’ultima parte di discesa verso il fondovalle; in questa parte si passa anche da un bel rifugio e da un altrettanto bel lago alpino. L’unico punto al quale bisogna prestare attenzione è nella parte finale sul traverso che porta alla vetta dove si trova una corda fissa che può essere d’ausilio nel superare qualche breve tratto esposto o nel caso di terreno umido. Dalla cima il panorama è molto ampio sulle prealpi ossolane e, soprattutto, sul Monte Leone e su gli imponenti Weissmies, Lagginhorn e Fletschhorn in territorio elvetico.

Avvicinamento

Si percorre la A-26 Genova-Gravellona Toce e, giunti al suo termine di Gravellona, si prosegue sulla superstrada in direzione di Domodossola ed il confine di stato uscendo allo svincolo per la Valle di Bognanco; raggiunto il capoluogo si continua per alcuni chilometri arrivando alla località San Bernardo dove termina la strada e dove si trovano comodi parcheggi.

Descrizione

Il sentiero parte alla destra del parcheggio in corrispondenza delle paline che ci indicano di salire nel bosco di conifere; superata subito una presa per l’acqua, ci si alza tra i radi alberi con percorso abbastanza ripido tra rododendri e bassa vegetazione sbucando su un piccolo slargo. Ci si avvicina al promontorio antistante risalendolo per un buon tratto per poi aggirarlo sulla sinistra con un traverso; salendo ora dolcemente, ci si dirige verso la dorsale che si raggiunge dopo essere passati sopra ad una piccola pietraia. Qui si trova un ometto di pietre dove il sentiero piega alla destra per risalire un corto costone ed arrivare ad un pietraia; la si sale seguendo gli ometti e le tracce di sentiero giungendo così all’ometto situato alla sommità della quota 2124 m, dal quale si devia a destra verso la dorsale. Dopo aver camminato per un breve tratto, ci si avvicina ad una successiva elevazione che, con pendenza più accentuata, si risale tra blocchi di pietra e tracce di sentiero; al termine della salita si arriva all’ometto della quota 2209 dal quale, piegando a destra, si raggiunge un bivio (2202 m). Rimanendo sul sentiero di destra, ci si avvicina ad un poco marcato canale di pietre che si sale sino alla parte alta dove aggira la fiancata sulla destra traversando su rocce rotte. Raggiunta la dorsale, la si percorre avendo ora chiaramente davanti a noi la Cima Verosso alla quale ci si avvicina rimanendo sul filo e, quando la pendenza inizia ad aumentare, il sentiero compie un traverso alla sinistra; lo si percorre aiutandosi eventualmente con la corda fissa che può essere utile in qualche passaggio un po’ esposto e delicato in presenza di terreno umido. Al termine di questo tratto il percorso diviene più agevole avvicinandosi alla vicina vetta che si raggiunge traversando a destra sotto di essa e, ad un colletto, si salgono alla sinistra gli ultimi blocchi di pietra arrivando così al grosso ometto. Dalla vetta si ritorna al colletto sottostante e si risale brevemente alla vicina quota 2429 m oltre la quale, in leggera discesa sulla dorsale, si aggira a sinistra una caratteristica puntina rocciosa con una larga spaccatura; subito dopo il sentiero, abbandonando la dorsale, scende più decisamente alla destra per contornare un costone e riprendere la discesa sulla dorsale. Rimanendo poi sulla destra del filo, si prosegue diritto ad un bivio (2188 m) dal quale in pochi minuti si giunge alla sottostante Bocchetta di Gattascosa (2150 m); da questa si scende alla destra verso una roccia liscia dopo la quale, ignorato il sentiero che scende alla destra, si arriva ad una piccola spalla dalla quale si scende più ripidamente il breve tratto che porta al sottostante rifugio Gattascosa (1999 m). Dalla costruzione si scende alla destra rientrando nel bosco raggiungendo in pochi minuti il lago Ragozza (1968 m); rientrati tra i radi alberi, si passa alla destra di un rudere (1897 m) scendendo verso la sottostante torbiera di Gattascosa (1838 m). Attraversatala su una passerella di legno, si rientra nel bosco arrivando, in corrispondenza di una palina, ad incrociare una larga mulattiera (1677 m) che si percorre alla sinistra; dopo aver superato una cappelletta si arriva in pochi minuti al parcheggio della partenza.

2 Commenti

  1. Alessandro Blotto 8 settembre 2019 Rispondi

    Siamo andati nell'agosto del 2013 ma siamo scesi, allungando però notevolmente il percorso, passando per il passo di Oriaccia a quota 2325, per il lago Tscharoiner See, transitando poi per la B.tta Gattascosa a quota 2158 e scendendo al Rifugio Gattascosa per poi ritornare al punto di partenza completando così l'anello.
    Francesca ed Alessandro

  2. giancarlo 9 settembre 2019 Rispondi

    Ottima alternativa!

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *