Testa dei Rossi, Bivacco Ogaggia – Montescheno (VB)

3 giugno 2019 at 06:48

giancarlo

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Quota 2024 (Testa dei Rossi), 1961 (Bivacco Ogaggia)
Dislivello 1320
Difficoltà E
Segnavia C 08, bolli bianco rossi
Tempo 3h15’ (Testa dei Rossi), 3h45’ (Bivacco Ogaggia)

 

 

Traccia GPS

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Altimetria e dettagli

 

 

La Testa dei Rossi è il primo massiccio che si trova sulla sinistra orografica all’inizio della Valle Antrona sopra il comune di Montescheno; più precisamente la sua dorsale separa la bassa valle Antrona con, a nord, la più defilata ma selvaggia Valle della Brevettola. La sua posizione isolata ne fanno un punto panoramico molto bello con estese vedute sulle prealpi confinanti sino a quelle ubicate sull’opposto versante della vallata centrale ossolana. Il sentiero, inizialmente su strada con la possibilità di qualche taglio, non ha numerosi bolli di vernice ma comunque è sempre evidente e con le paline ben posizionate in corrispondenza dei bivi sino alla Forcola, o Passo di Ogaggia; da qui per la vetta si percorre verso est una dorsale erbosa su tracce un po’ inerbite ma con percorso ben intuitivo, mentre per il bivacco, come molti altri della zona ricavato da una baita di alpeggio e raggiungibile in poco più di dieci minuti, si sale dalla parte opposta su sentiero segnato sino a raggiungere il confortevole ricovero. Il percorso, lungo circa 19 km, è consigliato a buoni camminatori che possono godere, anche dalla parte alta della strada, delle belle vedute e del piacere di vedere i molti alpeggi ben tenuti dai valligiani.

Avvicinamento

Si percorre la A-26 Genova-Gravellona Toce e, giunti al suo termine di Gravellona, si prosegue sulla superstrada seguendo l’indicazione per Domodossola e il confine di stato; usciti allo svincolo di Villadossola si seguono le indicazioni per la Valle Antrona che si risale per qualche chilometro trovando poi sulla destra la deviazione per Montescheno. Raggiunto il comune si prosegue verso le frazioni superiori con una stretta stradina sino a Valleggia dove si lascia l’auto nel piccolo parcheggio antistante le abitazioni.

Descrizione

Dal parcheggio si ritorna indietro di qualche decina di metri per imboccare la sterrata che si alza alla sinistra sulla quale si supera un rudere e, compiuto un tornante, si trova la sbarra ed il cartello di divieto. Si sale sulla strada compiendo qualche tornante, si ignora un bivio alla destra che conduce ad una baita e si giunge in vista delle paline in prossimità di uno slargo erboso (1030 m); abbandonata temporaneamente la strada, si sale nel bosco di betulle sino ad incrociarla di nuovo e passando poco sotto una baita (1159 m). Percorrendo la strada ancora per un buon tratto, si sale poi per un sentiero sulla destra giungendo alle alpi Faiu (1293 m) che si attraversano arrivando ad uno slargo dove, a sinistra, termina la sterrata; attraversato lo slargo, ci si dirige verso il bosco dove si trova una cappelletta ed una palina lignea che indicano la direzione da prendere. Il sentiero prosegue con alcuni saliscendi passando davanti ad una croce metallica dopo la quale si attraversa un rio giungendo all’alpe Ortighe (1385 m). Attraversato ancora un rio si arriva ad un’altra croce metallica, la croce dei “Set Frei”, in corrispondenza di un bivio segnalato dalle paline (1484 m); il sentiero ora sale più decisamente con numerosi tornanti piegando poi gradatamente alla sinistra sulla fiancata erbosa. Qui si inizia un lungo traverso che supera numerosi canali, costoni e torrentelli passando da un breve tratto attrezzato con un corrimano, oltre il quale si sale per un tratto gradinato per proseguire sempre col traverso sulla fiancata erbosa; al termine di questa si giunge alla Forcola o Passo di Ogaggia (1849 m) dove si trova una croce metallica ed una palina. Da questa si devia a destra seguendo una labile traccia nell’erba con la quale si va a prendere la dorsale che porta alla quota 1947 m; sempre rimanendo sulla dorsale o, a tratti, un po’ più alla destra, si raggiunge la successiva quota 1957 m dalla quale si scende leggermente per raggiungere il colletto sottostante (1929 m). Qui si inizia a risalire seguendo una traccia che, leggermente sulla destra, taglia inizialmente il pendio finale salendo poi con pendenza più decisa sino ad una spalla erbosa (1964 m); ora si devia decisamente alla sinistra per risalire l’ultimo ripido tratto che porta alla vetta sormontata da un piccolo ometto di pietre. Ritornati alla Forcola, si sale dalla parte opposta seguendo il visibile sentiero che, dapprima con qualche strappo ripido e poi con un breve traverso ascendente, giunge all’ampia insellatura dove si trovano le baite dell’alpe Ogaggia, sulla destra delle quali è ubicato l’omonimo bivacco (1961 m).

 

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