Gran Sometta – Valtournenche (AO)

8 settembre 2018 at 21:03

giancarlo

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Quota 3165
Dislivello 1428
Difficoltà EE
Segnavia 19,21,20,s.n.
Tempo 3h45′

 

 

 

Traccia GPS

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Altimetria e dettagli

 

 

 

La Gran Sometta è una cima isolata che si trova tra il Colle Inferiore e Superiore delle Cime Bianche sopra il comprensorio sciistico di Valtournenche; sino al Colle Inferiore si percorre un bel  sentiero ben segnato che, nella parte alta, si sviluppa ai margini delle piste di sci e, dall’arrivo degli impianti in poi, diviene una traccia. Questa, sempre ben indicata dagli ometti di pietra, con alcuni tratti ripidi e su terriccio friabile si sposta sul pendio sino ad arrivare alla panoramica punta sormontata da una Madonna bianca. Il panorama è molto bello su Cervino, Dent d’Herens e Grandes Murailles e sulla vicina Gobba di Rollin e Breithorn; bello è anche lo scorcio sul Taschhorn e il Dom e la vista sugli adiacenti valloni con i laghi di Aventine. La gita è consigliabile effettuarla con buona visibilità.

Avvicinamento

Si percorrel a A-5Torino-Aosta e si esce al casello di Chatillon dove si seguono le indicazioni per Valtournenche; raggiunto il capoluogo della vallata, lo si oltrepassa risalendo la valle sino ad una galleria dove, appena dopo l’uscita, si devia sulla strada che si alza a destra arrivando all’Hotel “Les Nieges d’Antan” sotto il quale si trovano un paio di comodi parcheggi.

Descrizione

Dal parcheggio si prende il sentiero che parte  dalla destra e, costeggiata subito la torbiera, piega poi a sinistra per attraversare un torrentello su un ponte di legno ed entrare nel bosco. Giunti ad un bivio (2016 m) si rimane sulla sinistra salendo con pendenza regolare ed arrivare alle baite di Manda inferiore (2110 m) dove si trovano le paline dei sentieri; saliti appena sopra di esse, si giunge ad una sterrata che si percorre per un breve tratto a destra sino ad una palina. Svoltato a sinistra si percorre un largo sentiero erboso che sbuca su una stradina asfaltata (2225 m); la si risale per un buon tratto sulla destra aggirando un dosso erboso dopo il quale si giunge ad una baita isolata e, appena oltre questa, si trova un bivio segnalato dalle paline (2308 m). Qui si prosegue sulla poderale a sinistra sino ad un alpeggio appena prima del quale si prende il sentiero che si stacca dalle paline segnaletiche (2327m). Oltrepassata una vicina baita in pietra ci si sposta gradatamente sulla destra per attraversare un poco inclinato pendio sul quale si prosegue diritto ad un bivio segnalato da una palina (2362 m); alzandosi progressivamente col traverso sul pendio erboso e prima di aggirare un costone erboso, si arriva ad un bivio segnalato con bolli di vernice sulle pietre (2446 m). Proseguendo diritto si scende di qualche metro deviando poi a sinistra per proseguire, con qualche saliscendi, tra piccole conche e vallettine; dopo aver attraversato un pianetto erboso si scende verso la partenza della seggiovia dove sul muro si trovano le paline (2423 m). Costeggiando il muro alla sinistra si cammina sul pianoro erboso dirigendosi verso l’evidente dorsale erbosa di fronte alla sinistra; all’inizia la pendenza è blanda ma sulla dorsale aumenta progressivamente sino ad un bivio dove si svolta a destra (2646 m). Si continua in traverso scendendo di poco per attraversare un torrente dopo il quale si trova un bivio segnalato da una palina (2629 m) dove si devia a sinistra proseguendo col traverso; il sentiero ora si dirige verso un largo canale che si risale sulla fiancata sinistra e dove in alto si vede l’arrivo degli impianti. Raggiunto gli impianti situati al Colle inferiore delle Cime Bianche (2886 m) si devia subito a sinistra dove si trova una traccia che porta sul tetto della struttura; si sale subito un tratto ripido dopo il quale ci si sposta alla sinistra sul pendio che conduce ad una spalla (2974 m). Qui la pendenza spiana temporaneamente e ci si indirizza, seguendo la traccia e gli ometti, verso il pendio detritico sotto la vetta; questo lo si traversa alla base verso sinistra salendo poi in obliquo su terreno friabile verso un costone che si aggira di poco per salire più faticosamente sulla fiancata detritica. Alzatisi su terreno ripido friabile si piega poi alla destra portandosi sotto il ripido ma corto pendio finale sopra il quale si raggiunge la Madonnina di vetta.

 

1 Commento

  1. Giovani 13 settembre 2018 Rispondi

    Che orrore, che scempio quegli impianti! La prima volta che valicai il colle inferiore, nel 1971, qui non c'era nulla ... Che tristezza vedere le nostre belle valli ridotte così!

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