Rocher Brune – Valgrisenche (AO)

14 luglio 2018 at 15:06

giancarlo

3

 

 

Quota 2723
Dislivello 749
Difficoltà EE
Segnavia 13, s.n.
Tempo 2h15′

 

 

Traccia GPS

Visualizza con Google Earth

Altimetria e dettagli

 

 

La Rocher Brune è una cima che si trova sul confine italo-francese, appena ad ovest del Col du Mont, alla testata del vallone di San Grato in Valgrisenche. Il percorso, se effettuato ad inizio stagione con ancora nevai presenti, deve essere valutato sul momento, ma non presenta grosse difficoltà se durante la salita si individua già la zona della punta; una volta abbandonato il sentiero, si sale a seconda del proprio gusto ed istinto evitando tratti più ripidi o scomodi con la progressione che non si presenta mai troppo faticosa. In assenza di nevai, si può in alternativa salire col sentiero sino ad una quota di circa 2500 m e, da lì, deviare a sinistra. Dalla punta è magnifico il colpo d’occhio sulle vicine Gran Becca du Mont, ad est, e cresta dell’Ormelune, ad ovest; lo aguardi spazia poi sulle belle cime della valle, dal gruppo del Rutor, alla Becca di Tos, Tsaboc, Feluma e Pré d’Ament.

Avvicinamento

Si percorre la A-5 Torino-Aosta e si esce al casello di Aosta ovest prendendo la direzione per Aosta; giunti alla rotatoria si devia a sinistra verso Courmayeur sino ad Arvier. Alla rotatoria appena superato l’abitato, si devia verso Leverogne e si seguono le indicazioni per Valgrisenche; qui giunti si prosegue verso la frazione di Bonne continuando sulla strada sino ad una quota di circa 1946 m dove, sulla destra si stacca una poderale, lasciando l’auto a bordo strada.

Descrizione

Dal divieto di transito si sale sulla strada sterrata arrivando in pochi minuti a Grand’Alpe (2005 m) da dove, superando le poche baite, si prosegue sulla poderale ignorando il sentiero proveniente da sinistra. Addentrandosi nel vallone in leggera salita, si supera la baita di Reveraz inferiore (2159 m) dopo la quale la stradina, divenuta ormai sentiero, supera un torrentello su un ponticello di legno per arrivare subito dopo ad un bivio (2180 m); tenendo la traccia di sinistra, si perde poco dislivello giungendo ad un solido ponte col quale si oltrepassa il torrente du Lac. Qui il sentiero devia decisamente a sinistra iniziando un traverso ascendente che, dirigendosi verso un costone roccioso, lo aggira e devia verso destra. Proseguendo sulla destra ad un bivio con un sentiero proveniente dal basso (2259 m), si risale una dorsale arrivando ad una puntina erbosa che si passa sulla sinistra; qui, percorrendo qualche tornante, la pendenza spiana leggermente e, giunti in corrispondenza di una svolta a destra con un omino di pietra, si abbandona il sentiero (2457 m). Si attraversa qualche rigagnolo ad inizio stagione camminando verso una bassa dorsale erbosa sulla destra; la si risale sino a trovare il punto più adatto a traversare decisamente a sinistra sul pendio di zolle e terriccio portandosi sotto una crestina di rocce che si raggiunge senza percorso obbligato. Diminuita la pendenza, si sale tra erba e sassi  in direzione della punta ormai visibile, spostandosi poi a sinistra dove si percorre in piano un canale che conduce ad una piccola conca; rimanendo a mezzacosta, si passa un breve tratto di rocce rotte fin verso il fondo; qui il pendio è meno ripido e si sale tra zolle e terriccio sino ad un colletto (2668 m) dal quale si devia a sinistra sulla dorsale. Qui si intercetta un vecchio sentiero militare la cui labile traccia, compiendo qualche tornante, passa sotto la cima raggiungendola poi da sinistra.

3 Commenti

  1. Giovanni 23 luglio 2018 Rispondi

    Ma il primo tratto è in comune con il percorso per il lago di San Grato? Ci andai qualche anno fa con Simona, bellissimo! Ma, d'altronde, la Valgrisenche rimane una delle più affascinanti della Valle d'Aosta, una delle più incontaminate ... le gite qui hanno ancora il sapore di ... antico ...

  2. Francesca ed Alessandro Blotto 30 luglio 2018 Rispondi

    Siamo andati ieri domenica 29.07.2018 in una giornata di sole, con cielo terso (al ponte in cemento anche una vipera si godeva i raggi del sole).
    Solita Vostra puntuale descrizione del percorso; tempo impiegato per la salita come da Voi indicato.
    A presto.
    Francesca ed Alessandro Blotto

    • giancarlo 30 luglio 2018 Rispondi

      Grazie come sempre per copiarci.....buona montagna!

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *