Aiguille du Tour – Chamonix (Francia)

23 giugno 2018 at 20:11

giancarlo

1

 

Quota 3546
Dislivello 2096 m
Difficoltà PD-

Traccia GPS

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Altimetria e dettagli

L’Aiguille du Tour si trova al confine tra Alta Savoia, in Francia, ed il Vallese, in Svizzera e, più precisamente, tra il ghiacciaio du Tour e quello del Trient. E’ una gita frequentata sia per la relativa facilità sia per l’ambiente di alta montagna di prim’ordine. La salita al rifugio Albert 1° si può accorciare grazie agli impianti del comprensorio sciistico e, valutando le condizioni dei nevai soprattutto ad inizio stagione, scegliere se avvalersi solo del primo tronco con l’ovovia o proseguire con la seggiovia. Dal rifugio in poi, con buona visibilità, non vi sono difficoltà particolari nella progressione sui ghiacciai du Tour e del Trient sino alla terminale alla base dell’Aiguille du Tour, anche per la traccia quasi sempre presente mentre, per la parte di roccia, le difficoltà non superano il II° e solo per brevi tratti.

Avvicinamento

Si raggiunge Chamonix attraverso il traforo del Monte Bianco e, seguendo l’indicazione per Argentiere e Martigny si devia a destra al bivio per la frazione diLa Tour; raggiuntala si arriva alla cabinovia dove si lascia l’auto nel comodo parcheggio adiacente.

Descrizione

Dall’arrivo della cabinovia si imbocca la sterrata verso le paline situate poco più avanti; da queste, abbandonata la strada, si devia a destra e si sale sull’evidente sentiero che sale risalendo un dosso erboso sopra il quale si giunge ad un pianoro. Lo si attraversa superando un torrente dopo il quale si piega alla destra per iniziare un lungo traverso che, in leggera ascesa, taglia il pendio erboso. Giunti ad un bivio segnalato ad una palina (2279 m) si tiene la destra e si prosegue sul traverso; attraversati alcuni nevai eventualmente presenti ad inizio stagione, si sale un breve tratto gradinato dopo il quale si aggira una costola erbosa. Si perdono ora pochi metri di dislivello, per seguire le sinuosità della fiancata, superando un breve tratto attrezzato con un corrimano metallico; si prosegue ora con lievi saliscendi sino ad entrare nell’ampio vallone glaciale dove, valutando le condizione dei nevai presenti, si prosegue con un semicerchio per raggiungere l’evidente morena al centro di esso. La si risale sul filo sino a sotto il rifugio che si raggiunge salendo un eventuale ultimo nevaio (2643 m). Dal retro del rifugio si sale sul fianco della morena seguendo tracce di sentiero ed ometti e, tenendo preferibilmente la traccia più a sinistra indicata anche con qualche bollo rosso, portarsi sul filo;  lo si percorre fino al punto più agevole per mettere piede sul ghiacciaio di Tour alla destra, scendendo  eventualmente di qualche metro. Senza abbassarsi troppo, lo si percorre dapprima in falsopiano puntando al pendio che sale verso un evidente triangolo roccioso, il Segnale Redly. A seconda delle condizioni lo si passa a destra o a sinistra e si prosegue restando al margine dei pendii alla sinistra per superare poi un’alta parete rocciosa; dopo questa si riprende a salire un successivo pendio verso un isolotto roccioso oltre il quale si abbandonano le tracce che si dirigono verso il centro del ghiacciaio e, prima di un evidente dentino roccioso, deviare alla sinistra per imboccare un largo canale. Lo si risale prevalentemente al centro con la pendenza che si impenna leggermente nella parte alta raggiungendo le roccette situate al Colle Superiore du Tour (3293 m); passate con qualche semplice passaggio le roccette, si perdono pochi metri e, entrando ora in territorio svizzero, si mette piede nella parte alta del ghiacciaio del Trient. Qui, senza eccessiva pendenza, ci si dirige verso una costola rocciosa che si contorna salendo più decisamente il pendio verso l’evidente guglia rocciosa meta della gita. Si raggiunge il pendio al di sotto del colletto alla sinistra dell’Aiguille du Tour  dal quale si sale un canalino di terriccio spostandosi più sopra a destra percorrendo una cengia di roccette; giunti nei pressi della crestina rocciosa tra le due punte si continua sulla sinistra dove si rimontano alternativamente corti camini e grosse rocce arrivando in breve sull’aerea vetta.

1 Commento

  1. Giovanni 12 luglio 2018 Rispondi

    Che bella giornata! E che bell'ambiente! Sapete sempre trovare mete stimolanti e insolite ... complimenti! A quando il bivacco della Brenva? A presto!

    Giovanni e Simona

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