Monte Capio – Varallo (VC)

17 aprile 2017 at 10:05

giancarlo

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Quota 2178
Dislivello 1382
Difficoltà E
Segnavia 561, bolli bianco-rossi, s.n.
Tempo 3h45’

 

 

Traccia GPS

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Altimetria e dettagli

 

 

Il Monte Capio si trova nella bassa Valsesia ed è sulla cresta di confine che separa la Valstrona, a nord, dalla Val Mastallone, a sud. Diciamo subito che l’itinerario qui seguito non percorre interamente quello classico e più frequentato che, sempre dalla Val Sabbiola, ne raggiunge la vetta; infatti in questa salita si abbandona il sentiero “ufficiale” all’alpe Campo riprendendolo più sopra all’alpe Laghetto, percorrendo così la parte alta della selvaggia Valbella dove, a discapito del panorama, ci viene offerta la sua suggestiva wilderness. Il sentiero è comunque ben visibile e tracciato tranne pochi metri in corrispondenza di qualche breve pendio erboso che non aggiungono difficoltà alla salita. Oltre agli alpeggi ben tenuti, si passa anche dalle vecchie miniere di nichelio, sopra l’alpe Laghetto, dove si possono ancora vedere le gallerie utilizzate per l’estrazione del minerale.

Avvicinamento

Si percorre la A-26 Genova-Gravellone Toce e si esce al casello di   Romagnano Sesia proseguendo per Varallo; giunti al capoluogo si svolta a destra seguendo le indicazioni per Fobello e Rimella. Subito dopo il villaggio di Bocciolaro si devia a destra per Sabbia, che non si raggiunge, proseguendo nella Val Sabbiola verso Salaro, Montata e le altre frazioni sino ad un ponte (821 m)  dove si trova il cartello di divieto di transito e dove si lascia l’auto nei comodi slarghi adiacenti.

Descrizione

Dal ponticello si prosegue sulla strada sino al primo tornante subito dopo il quale si sale sulla mulattiera a destra che, tagliando il pendio, la riprende più sopra dove la si percorre ancora per poco giungendo ad uno slargo; qui si rimane sulla destra, seguendo l’indicazione per Montata, si attraversa un successivo ponticello e si sale ancora su mulattiera protetta da un corrimano metallico che ci porta al piccolo villaggio (897 m). Raggiunta la baita più in alto, si riprende sulla sinistra il sentiero che raggiunge una sterrata dove, risalendola, si trova ad un tornante il bivio per il villaggio di Erbareti (1001 m); continuando a sinistra, si cammina ancora per qualche minuto arrivando al termine della sterrata dove inizia il sentiero (1022 m). Su buona pendenza si risalgono i comodi tornanti del sentiero che si alza nella rada faggeta superando il bivio con un sentiero che scende alla destra (1122 m); ancora pochi minuti di salita e si raggiunge l’isolata baita panoramica dell’alpe Corti (1136 m). Superatala, si esce dalla vegetazione e si inizia la risalita di un alto pendio dapprima con percorso diretto sulla larga dorsale e successivamente, con qualche largo tornante, ci si sposta verso il suo centro; qui, con la pendenza un po’ più sostenuta, si arriva alla sua parte alta dove si trovano le paline di un bivio del sentiero in prossimità dell’alpe Colmetto (1514 m) che, volendo, si può non raggiungere. Dalle paline si tiene la destra giungendo a duna pozza d’acqua dove si trova un bivio con un sentiero che si stacca sulla sinistra (1512 m); ignoratolo, si tiene sempre la destra e si risale su tracce il breve pendio erboso sino ad un ometto dove si ritrova il sentiero che, deviando a sinistra, si addentra nella selvaggia Valbella. Con un lungo traverso si perdono pochi metri di dislivello e, dopo aver attraversato un ruscelletto, si riprende a salire verso un evidente promontorio erboso. Raggiunto il suo colletto si sale a destra seguendo le poche tracce verso un ometto dal quale, alla sinistra, prosegue il sentiero che, aggirando il costone erboso, si addentra nella parte alta della valle. Con percorso in poca pendenza si traversano un paio di ruscelli dopo di che si riprende a salire nuovamente alla destra un ampio pendio erboso sulla traccia che a volte si perde nell’erba; qui, prendendo come riferimento il traliccio più alto della teleferica, si attraversa ancora un ruscello e, con una breve salita più ripida, si trovano i pascoli dell’alpe Laghetto sopra la quale, dalle baite alla destra, si raggiunge la palina del sentiero “ufficiale” (1831 m). Da queste si devia a sinistra arrivando in breve alle costruzioni diroccate delle vecchie miniere di nichelio; sul muro a sinistra si trova il segnavia del sentiero che ci fa proseguire in un valloncello da risalire alla sinistra, passando da una vecchia galleria della miniera, per raggiungerne l’insellatura superiore. Raggiunto un altro vallone, si risalgono i bassi dossi alla sinistra arrivando ad incrociare il sentiero che, dalla destra, proviene dalla Valstrona (2008 m). Il sentiero ora compie un traverso aggirando un costone dopo il quale, attraversato un canale detritico, si sale ripidamente verso destra il pendi erboso giungendo ad un colletto dove si trova l’incrocio col sentiero proveniente da Rimella (2132 m); da questo si sale il breve tratto di cresta erbosa che in pochi minuti raggiunge la vetta bifida.

 

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