Monte Camoscio, ferrata dei “Picasass” – Baveno(VB)

1 novembre 2016 at 19:36

giancarlo

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Quota 867
Dislivello 526 (360 m per la ferrata)
Difficoltà EEA
Segnavia M3
Tempo 2h30’

 

 

Traccia GPS

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Altimetria e dettagli


Il Monte Camoscio è una modesta ma molto panoramica cima che domina l’abitato di Baveno sul Lago Maggiore; per raggiungere la vetta, oltre al sentiero, è stata costruita recentemente una ferrata dalla sezione CAI di Baveno dedicata ai “picasass” (gli scalpellini della pietra) lavoratori delle cave della zona. La ferrata dei “Picasass” è di tipo “svizzero” non è molto difficile e con gradini nei posti giusti alternati a brevi tratti da percorrere in aderenza sul bel granito del percorso; il punto chiave è l’aggiramento di uno spigolo molto esposto che si trova al primo terzo  della salita mentre per il resto, oltre ad alcuni brevi tratti verticali, non è mai eccessivamente faticosa. Poco sotto la vetta si trova il ponte tibetano che, una volta raggiunto, si può evitare passando alla destra e camminando sino alla vetta. Come detto il panorama, nelle giornate terse, è eccezionale sul bacino del Lago Maggiore con le vicine isole borromee e sulla costa della sponda lombarda.

Avvicinamento

Si percorre la A-26 Genova-Gravellona Toce uscendo allo svincolo di Baveno; al bivio si seguono le indicazioni per il camping “La Tranquilla” sino ad una pizzeria dove si trova uno slargo con sulla destra le indicazioni del sentiero. Volendo si può lasciare l’auto nel posteggio, altrimenti si sale ancora per la stradina sulla destra sino a dove termina l’asfalto lasciando l’auto nei piccoli slarghi ai fianchi della salita.

Descrizione

Dal parcheggio si risale ancora la stradina che diviene quasi subito sterrata giungendo ad una presa per l’acqua proseguendo  alla destra dove il sentiero si restringe un po’. Arrivati ad uno slargo nel bosco il sentiero piega anche qui a destra andando ad incrociare, dopo pochi minuti, un bivio (449 m) con l’indicazione della ferrata che ci fa proseguire a destra. Senza eccessiva pendenza si attraversa il bosco superando un primo canale dopo il quale, aggirato un piccolo costone, si scende di qualche metro per attraversarne uno successivo percorrendo poi un breve tratto in salita che in breve ci porta all’inizio della ferrata (560 m). Questa inizia con un breve tratto verticale sopra il quale si traversa in aderenza sulla sinistra andando a riprendere i gradini successivi; terminati questi ultimi ci si riporta ancora alla destra con un altro breve traverso in aderenza al cui termine si trova un piccolo slargo con l’apertura di una grotta. Qui la pendenza diminuisce temporaneamente permettendoci di camminare per poco tra qualche sasso raggiungendo alla sinistra un altro tratto verticale; terminati anche questi gradini ci si sposta in aderenza per qualche metro sulla destra dove si deve contornare uno spigolo strapiombante subito dopo il quale  ci si alza in verticale di pochi metri. Qui si traversa una pietra liscia salendo poi il successivo tratto gradinato uscendo dalla vegetazione dopo di che ci si avvicina ad un’alta parete rocciosa risalendone i gradini; al loro termine si rimonta una successiva paretina ben inclinata, anche questa in aderenza, sopra la quale si riprendono i gradini. Questi superano un tratto verticale sopra il quale, ritrovando la vegetazione, si cammina verso i cavi che stanno di fronte andando a superare  qualche piccola placca liscia;  spostandosi poi leggermente alla sinistra si arriva all’attraversamento del ponte tibetano (questo lo si può evitare andando sul sentiero che si diparte alla destra) da dove si vede l’ormai vicina croce di vetta. Arrivati dalla parte opposta si risalgono ancora alcune rocce lisce dopo le quali, terminata la ferrata, si trova la croce di vetta. Per il ritorno si scendono alcune roccette subito dietro la croce trovando dopo pochi metri un bivio al quale, volendo, deviando a destra si raggiunge in un paio di minuti un piccolo rifugio altrimenti, deviando alla sinistra, si prende il ben marcato sentiero; questo scende nel bosco spostandosi dapprima verso destra per scendere poi più decisamente sino ad un bivio (465 m) dal quale, in pochi minuti sulla sinistra, si raggiunge la deviazione dell’andata per la ferrata e da questa in breve all’auto.

 

 

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