Colle di Arolla, anello – Cogne (AO)

11 luglio 2014 at 09:19

giancarlo

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Quota 2918
Dislivello 1341 (colle) – 1582 (giro completo)
Difficoltà EE
Segnavia 15A, 13H, 13G, 12
Tempo 3h45′ (colle) – 6 h30′ (giro completo)

 

Traccia GPS

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Altimetria e dettagli

 

Questa lunga e remunerativa escursione ad anello (22 km di svuluppo) si svolge all’interno del Parco Nazionale del Gran Paradiso percorrendo i poco frequentati valloni di Valleile e Bardoney; già dall’inizio gli ambienti sono selvaggi e, a mano a mano che ci si alza, sempre più solitari e frequentati da  numerosi stambecchi e camosci ben avvistabili nel loro habitat naturale. La parte alta, tra il casotto ed il sentiero nel fondovalle di Bardoney, è poi molto suggestiva per la sua “wilderness” con lisce rocce a testimonianza di vecchi ghiacciai, pietraie e pendii detritici dove la fauna alpina ed i silenzi della natura incontaminata la fanno veramente da padrona. Il percorso è dolce nella parte in cui si cammina nei fondovalle di Valleile e Bardoney mentre presenta strappi ripidi sui terreni erbosi sotto il casotto e attraversamenti di alcune pietraie nella parte alta; nei punti di maggior esposizione o soggetti a verglass si trovano alcune corde fise che agevolano la salita. La gita, anche se su sentiero, è comunque consigliata ad escursionisti allenati per affrontare distanze e dislivelli elevati ed abituati a camminare sui terreni poco agevoli dell’alta quota.

Avvicinamento

Si percorre la A-5 Torino-Aosta e, superata la barriera di Aosta est si esce al successivo casello di Aosta ovest; seguendo le indicazioni per Cogne si raggiunge il capoluogo dove, all’entrata di esso, si devia alla sinistra ad una rotatoria proseguendo verso il villaggio di Lillaz. Raggiuntolo, si svolta a destra arrivando al campeggio e ad un piccolo parco giochi dove si trova un comodo parcheggio.

Descrizione

Dal parcheggio si prende la stradina che costeggia il parco giochi, si oltrepassa il torrente sul ponte e si giunge al limitare del bosco dove si trovano le paline; qui si prende il sentiero di sinistra arrivando ad incrociare poco sopra una larga mulattiera che affianca il torrente. Giunti ad un ponte di legno, lo si ignora e si prosegue ancora per pochi minuti dove, su una pietra alla destra, si trova il bollo giallo che segnala il sentiero da imboccare (1707 m). Dopo aver superato sulla destra un grosso masso isolato,si entra nel rado bosco di conifere e con percorso pressoché rettilineo si inizia un  lungo traverso camminando poco più in alto del torrente;  guadagnando poca quota si giunge ad un bivio del sentiero (1938 m) dove si prende quello che si stacca sulla sinistra e che, perdendo qualche metro di dislivello arriva al torrente che si supera su un ponte di legno. Ora ci indirizza verso un canale erboso che porta ad un costone alla destra di una cascata; allontanandosi dal corso d’acqua il sentiero, ora più ripido, risale con alcuni tornanti un breve pendio erboso al termine del quale si giunge ad un breve tratto attrezzato in corrispondenza di alcune rocce rotte. Superatolo ci si alza con stretti tornanti su un ripido costone sopra il quale il sentiero devia decisamente sulla destra per entrare nel Vallone dell’Arolla. Addentratisi nel vallone si superano alcune balze erbose e, deviando poi sulla sinistra, si raggiunge un promontorio dove è situato il Casotto del Parco (2272 m). Il sentiero ora prosegue dietro di esso risalendo dapprima dolci pendii erbosi per poi risalire un breve ma ripido canalino che raggiunge una spalla dalla quale si scende alla sinistra verso la gola di un torrente. Attraversatolo, si contorna un promontorio che si risale e, spostandosi sulla sinistra, si arriva a guadare un secondo torrente; oltre questo si sale di fianco ad alcune rocce lisce dove si trovano un paio di corde fisse sopra le quali si devia a destra per costeggiare dall’alto il torrente appena attraversato. Avvicinandosi alle balze alla sinistra si sale un ripido canale che porta su un terreno di erba e sassi che, senza eccessivi strappi, ci porta verso la parte alta del vallone. Qui il terreno cambia decisamente dovendo attraversare alcune pietraie ben segnalate dai bolli gialli; queste, col percorso che si sposta verso sinistra, si alternano a brevi tratti di sentiero erboso arrivando sotto le rocce della cresta. Deviando più decisamente a sinistra si attraversa un pendio detritico giungendo ad alcune rocce lisce dove iniziano altre corde fisse (2815 m);  si risalgono superando qualche salto ripido giungendo su terreno più erboso dove, con un ultimo traverso si giunge allo stretto intaglio del Colle dell’Arolla (2918 m). Dal colle si scendono i primi ripidi metri su rocce rotte per passare su terreno via via più erboso perdendo quota con numerosi tornanti che portano ad un bivio segnalato da paline (2246 m) al quale si devia alla sinistra continuando la discesa nel Vallone di Bardoney. Con percorso in leggera risalita si prosegue diritto arrivando ad un bivio dove si ignora il sentiero che si stacca alla destra (2371 m); continuando poi con percorso rettilineo e senza perdere mola quota si percorre il lungo fondovalle sino alla baite di Bardoney (2244 m). Superatele, si contorna un basso promontorio erboso raggiungendo un bivio segnalato da paline (2232 m) al quale si devia alla sinistra contornando subito un dosso erboso e successivamente una torbiera. Il sentiero riprende a salire più decisamente arrivando ad una spalla dalla quale, con un breve traverso semi pianeggiante che passa sotto la Cima di Bardoney, si perviene ad una palina (2401 m); ora si scende col sentiero verso il sottostante Lago di Loie (2353 m) dove, attraversato l’estuario, si prosegue su un ben marcato sentiero che passa tra bellissimi cespugli di rododendro. Più in basso, aggirato un largo costone, si arriva nei pressi dell’alpe diroccata di Loie dove si trova una palina (2219 m); lasciatala alla sinistra si scende più direttamente col sentiero che diviene più ripido e, perdendo rapidamente quota, ci si avvicina alla forra del torrente Loie. Seguitala per un breve tratto, ci si sposta poi a sinistra raggiungendo un incrocio del sentiero (1703 m) ignorando quello che, alla destra, conduce alla cascate di Lillaz; da questo si arriva subito alla poderale che a sinistra ci porta alla fine del sentiero e, attraversato  villaggio, si ritorna al parcheggio della partenza.

 

1 Commento

  1. Giovanni e Simona 14 luglio 2014 Rispondi

    Che bel giro! Insomma, si possono ancora trovare dei luoghi selvaggi e appartati! Magnifico anello e splendida la flora e la fauna ... Fa venire voglia di mettere gli scarponi e recarsi là a camminare. Avete già fatto il Col Garin e l'Emilius con ritorno dal Col di Laures? E' una sfacchinata, ma mi piacerebbe davvero farla ... certo adesso manco di allenamento, ma chi sa ... magari a fine agosto ci provo! Sentiamoci!!!!! Buona montagna

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