Punta del Tuf – Valsavarenche (AO)

3 settembre 2013 at 23:02

giancarlo

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Quota 3395
Dislivello 1796
Difficoltà EE
Segnavia 10B, A.V. 2, s.n.
Tempo 4h30’

 

Traccia GPS

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Altimetria e dettagli

 

 

La Punta del Tuf si trova sulla cresta di roccia e sfasciumi che scende dalla Punta Nera della Grivola e termina alla Grand Serra e, più precisamente, poco a sud del Col Lauson, il più alto valico dell’Alta Via della Valle d’Aosta. A dispetto della quota e del ragguardevole dislivello la maggior parte dell’itinerario si svolge su comodo e ben segnato sentiero che consente una progressione mai faticosa lasciando agli ultimi metri, dal colla alla vetta, la breve parte più impegnativa dove, seguendo una labile traccia, bisogna prestare attenzione sul terreno di sfasciumi e pietre mobili. Dall’omino di vetta la visuale è chiusa a nord dall’impressionante vista ravvicinata sui rocciosi contrafforti delle punte della Grivola, mentre da est ad ovest lo sguardo spazia con un raggio di 180° dal lontano Cervino e Monte Rosa sino al vicino gruppo del Gran Paradiso.

Avvicinamento

Si percorre la A-5 Torino-Aosta, si supera la barriera di Aosta est e si esce al casello successivo di Aosta ovest. Si prende la direzione per Aosta ed al semaforo si svolta a sinistra seguendo l’indicazione per Courmayeur; superato l’abitato di Aymavilles si devia a destra in corrispondenza dei cartelli indicatori per la Valsavarenche. Si risale la valle sino al capoluogo di Degioz dove si prende sulla sinistra una stradina in salita con l’indicazione per Tignet; raggiunto il villaggio che si trova al termine della strada si posteggia l’auto nel piazzale davanti alle prime case.

Descrizione

Dal parcheggio si entra nelle prime case e subito si svolta in una stradina a sinistra dove, poco più avanti, si vede una palina. Raggiuntala, ci si abbassa verso una cascata che si supera su di un ponte si inizia a salire nel bel bosco di conifere con buona pendenza; si tralasciano due tracce rimanendo sempre sul sentiero ben segnato dai bolli gialli e si arriva ad una piccola conca erbosa che ha sul fondo un’alta barriera rocciosa. Qui si tiene la destra rimontando un canale valanghivo abbastanza ripido e successivamente si attraversa una piccola frana di pietre arrivando al bivio dove confluisce da destra il sentiero proveniente da Eaux Rousses (2232 m). Appena sopra si passa davanti ad una piccola cappella votiva (2290 m) e, continuando ancora per pochi metri, si arriva al casotto P.N.G.P. di Levionaz inferiore (2294 m) che appare all’ultimo momento. Oltrepassato il casotto si prosegue verso destra con qualche saliscendi e ci si addentra nell’ampio vallone di Levionaz rimanendo sul verde pianoro di fondo valle; si cammina poco distante dal torrente e subito si incontra un bivio (2287 m), segnalato da un bollo giallo su di una pietra, dopo il quale ci si allontana progressivamente dal corso d’acqua innalzandosi con dolce pendenza verso destra scorgendo dalla parte opposta le baite diroccate di Levionaz di meiten. Arrivando in fondo al pianoro si passa accanto ad una presa per l’acqua (2428 m) e subito dopo si attraversa il torrente su di un ponte di legno. Il tracciato passa di fianco ad un rudere (2461 m) e subito dopo si trova una traccia che si lascia sulla destra (2480 m) per proseguire ancora per qualche tornante ed arrivare in vista di una palina segnaletica alla quale, ignorato il sentiero che si alza sulla destra, (2576 m). Dopo pochi metri si attraversa un torrente sulla sinistra oltre il quale ci si innalza in un vallone secondario dove si guadagna quota con numerosi tornanti sulle dorsali erbose; attraversata una frana si riprende a camminare per pochi minuti su terreno erboso per poi proseguire definitivamente sulla pietraia. Salendo con molti tornanti nella parte alta la pendenza si alterna a tratti ripidi e meno ripidi giungendo così al grosso cippo situato al Col Lauson (3296 m). Dall’insellatura si svolta a destra e, contornando sulla destra un piccolo gendarme roccioso, si individua una traccia segnalata da un ometto che percorre la fiancata di sfasciumi e pietre mobili; giunti quasi sotto la vetta la si può risalire direttamente deviando a sinistra e raggiungere così il panoramico ometto situato in cima ad essa.

 

 

 

 

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