Mont de la Tsà – Sarre (AO)

14 luglio 2013 at 09:50

giancarlo

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Quota 2746
Dislivello 1298
Difficoltà EE
Segnavia 7B, 3, s.n.
Tempo 3h30’

 

 

Traccia GPS

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Altimetria e dettagli

 

 

Il Mont de la Tsà è una cima situata sulla lunga cresta che dal Mont Fallére scende verso sud sino al villaggio di Thouraz, sopra Sarre; la vetta è costituita da due punte rocciose, nord e sud, aventi la medesima quota e dalle quali, ad eccezione del settore nord dove il Fallére ostruisce un po’ la vista sul Monte Bianco, il panorama è ampio e splendido su tutta la catena alpina e prealpina. Con questa escursione si raggiunge una cima molto gettonata nella stagione invernale dagli scialpinisti ma,anche nella stagione estiva, offre una splendida salita tutta su cresta; infatti, partendo da Thouraz, si percorre la comoda dorsale che passa per la Punta de Metz e la Punta Chaligne per poi scendere ad un colletto dal quale, con tracce quasi inesistenti, si percorre una zona selvaggia di piccoli dossi e pietraie. Per la discesa, non volendo risalire alla Punta Chaligne ed alla Metz si può compiere una comoda variante che, contornando le due punte, ci riporta all’uscita del bosco.

Avvicinamento

Si percorre la A-5 Torino-Aosta e, superata la barriera di Aosta est, si esce al successivo casello di Aosta ovest; prendendo la direzione Aosta si arriva a Sarre e si svolta a sinistra per entrare nell’abitato. Lo si attraversa e si seguono le indicazioni per Ville Sur Sarre che si oltrepassa e si prosegue per Thouraz; dopo alcuni chilometri si giunge ad un tornante a quota 1640 dove si trova un cartello di divieto di transito e dove si lascia l’auto nello slargo adiacente.

Descrizione

Dal tornante si prosegue sulla strada asfaltata per qualche minuto e arrivati al villaggio, di Thouraz dessus, si imbocca la mulattiera che si alza dolcemente tra le poche case; questa, divenuta subito sentiero, arriva ad incrociare poco sopra una poderale che si attraversa per continuare dalla parte opposta dove si riprende la mulattiera. Dopo qualche minuto di cammino la si abbandona per imboccare il sentiero che, segnalato da un ometto e da un bollo giallo seminascosto dall’erba, si alza alla destra (1711 m); entrati nel bel bosco di conifere si sale con percorso rettilineo e con buona pendenza sulla fiancata della montagna sino ad un tornante dove il sentiero, deviando alla destra, inizia una serie di tornanti coi quali, spostandosi leggermente a destra, si guadagna la dorsale boschiva. Qui si ignora un sentiero che scende alla destra (2025 m) per proseguire, ora sul filo della dorsale, con percorso di nuovo rettilineo. All’uscita del bosco si incrocia un sentiero che taglia perpendicolarmente quello di salita (2181 m); ignorato anche questo si cammina ora sull’ampia e panoramica cresta sulla quale, risalita una puntina, si trovano sulla sinistra alcuni paravalanghe. Proseguendo sul sentiero ci si avvicina alla prima vetta dell’escursione, la Punta de Metz (2555 m), che si raggiunge dopo una salita un po’ più ripida e dalla quale si scende brevemente arrivando al Col de Metz (2495 m); anche qui, ignorati i sentieri che scendono sui due versanti, si continua sulla cresta che diviene sempre più larga diventando quasi un pendio. Ora il sentiero si perde un po’ nell’erba ma, con percorso evidente, si punta verso la cima della Punta Chaligne (2613 m) ben visibile davanti a noi; raggiunta la croce metallica sulla vetta, dalla quale si vede verso nord est la meta della nostra gita, il sentiero scende ora sino ad arrivare ad un colletto (2459 m). Dalla depressione si devia sulla sinistra salendo sul fianco del dosso erboso e, risalito anche il successivo più basso, si piega a destra per attraversare un piccolo avvallamento. Giunti in prossimità della bassa morena erbosa sulla destra si prosegue su terreno sconnesso superando una puntina dalla quale si scende in un piccolo avvallamento che conduce al tratto finale della salita. Da qui conviene rimanere sulla poco marcata dorsale che si alza decisamente verso la vetta e poi abbandonarla per spostarsi a destra verso una zona di pietraie; con la pendenza che spiana leggermente si punta alla cresta che scende dalla tozza punta nord tagliando in ascesa il pendio dove, come punto di riferimento visibile, si trova un bastone piantato tra i massi (2717 m). Ora non resta che dirigersi verso la piccola pietraia che scende dalle due punte e, risalito alla destra il ripido pendio di terriccio e sassi mobili, si arriva poco sotto la punta nord dalla quale si scende di qualche metro e si raggiunge una placca ed un canalino che, con un passaggio un po’ esposto, conduce alla vicina punta sud.

Scesi dalle punte si ritorna al colletto quota 2459 m dal quale, percorsi ancora pochi metri, si scende senza percorso obbligato e senza difficoltà nel vallone alla destra dirigendosi verso una pozza d’acqua; scesi decisamente verso destra si piega poi alla sinistra e si cammina rimanendo a ridosso della fiancata e passando alla sinistra dello stagno. Senza spostarsi alla destra, dove il pendio sembra più invitante, si supera una bassa dorsale sulla sinistra passando accanto ad un’altra piccola pozza oltre la quale, guardando nel vallone sottostante, si vede l’alpeggio di Tsa de Chesére. Qui non bisogna perdere quota e si passa sopra ad alcuni salti di roccia per poi scendere gradatamente verso destra andando a prendere alcune tracce di sentiero che, sempre sulla fiancata della montagna, ci fanno puntare a due evidenti sentieri; raggiunti questi ultimi si rimane su quello più in basso e con un bellissimo percorso panoramico si contorna da sotto la Punta de Metz ritrovando il sentiero di salita alla quota di 2181 m.

 

 

 

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