Lancebranlette – La Thuile (AO)

26 agosto 2012 at 17:36

giancarlo

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Quota 2938
Dislivello 884
Difficoltà E
Segnavia nessuno
Tempo 2h00’

 

Traccia GPS

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Altimetria e dettagli

 

La vetta del Lancebranlette si trova proprio sulla linea di confine italo-francese che separa il comune valdostano di LaThuile con quello diLa Rosierein Savoia. Questa escursione si svolge su un sentiero interamente in territorio francese ma, essendo la partenza poche decine di metri al di là del confine e la vetta essendo proprio su di esso, si può considerare ancora “italiana”; la salita è molto frequentata dagli escursionisti di entrambe le nazioni ed essendo in zona, visto il modesto dislivello e l’itinerario breve, si può effettuare anche avendo una mezza giornata a disposizione. Il tracciato del sentiero si interseca e si confonde spesso con i piccoli rivoli provocati dall’erosione dell’acqua ma, soprattutto nella parte bassa, con poche possibilità di errore sviluppandosi praticamente sulla verticale del punto di partenza. I punti in cui bisogna prestare attenzione sono la faticosa risalita della zona franosa di sfasciumi e la rocciosa parte finale che, un po’ esposta, può presentare qualche difficoltà con le rocce bagnate. Dalla vetta il panorama si apre verso la bella catena occidentale del gruppo del Monte Bianco e sulle vallate ed i laghi dei valloni dei comprensori limitrofi.

Avvicinamento

Si percorrela A-5Torino-Aostae, superata la barriera di Aosta est, si prosegue per uscire allo svincolo di Morgex; arrivati sulla statale si devia a destra e si raggiunge il comune di Pré St. Didier. Qui si seguono le indicazioni perLa Thuileda dove si prosegue sino al Colle del Piccolo San Bernardo; giunti al Colle si attraversa di poche decine di metri il confine per raggiungere il vecchio Ospizio che si trova alla destra della strada e dove, nei comodi slarghi adiacenti, si può lasciare l’auto.

 Descrizione

Dalla sinistra della costruzione parte un sentiero che, dalle paline situate poco più avanti, raggiunge subito un bivio al quale si tiene la destra indirizzandosi verso un torrente che si attraversa di solito su una passerella di pietre. Superatolo si inizia a salire sui pendii erbosi superiori camminando a fianco di un canalino di un ruscello di solito asciutto; oltre questo tratto, anche se le tracce si confondono e si intersecano con i rivoli scavati dall’acqua, si sale sempre tra i dossi sulle tracce sulla verticale del vecchio Ospizio raggiungendo un’ampia dorsale poco inclinata dove il sentiero spiana un po’. Da questo punto, vedendo già la parte terminale della salita, si cammina  sulla larga  cresta giungendo in breve ad un bivio (2431 m) dove si prende il sentiero che prosegue sulla destra; si prosegue per un breve tratto di fianco ad una evidente fenditura provocata dall’acqua  e poi ci si dirige verso la dorsale che si trova davanti a noi e, più precisamente, verso la zona franosa che si trova sul pendio di destra. Rimanendo dunque leggermente a destra si arriva alla base della cresta dove questa inizia ad impennarsi e, rimanendo sempre dalla stessa parte, si inizia a risalirla con la pendenza che aumenta sensibilmente. All’inizio si compie un breve traverso e poi ci si alza faticosamente su stretti tornanti che, su terreno ripido ed un po’ franoso, raggiungono una spalletta erbosa.; il terreno ora diventa di nuovo erboso ed il sentiero compie dapprima un breve traverso e poi piega sulla destra iniziando una serie di tornanti che rimontano un pendio erboso abbastanza ripido. Risalito questo tratto ci si avvicina sempre più al filo di cresta dove si trova un cippo di pietre con accanto una panca dopo di che, su terreno pietroso, ci si avvicina alla vetta che dista ormai poco prestando attenzione all’esposizione degli ultimi metri ed alla breve risalita dell’ometto situato in cima.

 

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