Punta Giordani – Gressoney L.T. (AO)

16 aprile 2011 at 22:25

giancarlo

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Quota:       4053 m  

Dislivello: 765 m

Difficoltà:  F+

 

Traccia GPS

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Altimetria e dettagli

 

Ascensione dal carattere prettamente alpinistico, anche se effettuata con le racchette da neve, che con l’ausilio degli impianti di risalita che ci portano sino a quota 3290 m si può effettuare anche in giornata. L’itinerario è semplice e lineare e si mostra già all’uscita della funivia quando si vede dinnanzi il grande scivolo del ghiacciaio che si deve percorrere per raggiungere la piccola vetta situata alla destra della Piramide Vincent. Durante la salita non si incontrano difficoltà tecniche particolari se non l’attenzione durante la progressione sul ghiacciaio nell’attraversamento di eventuali pochi crepacci nascosti da ponti di neve, cosa che nel periodo primaverile è molto probabile. Dalla vetta il panorama è spettacolare da est ad ovest ed abbraccia sia la pianura padana che le cime della Valle d’Aosta dal gran Paradiso al Monte Bianco; verso nord invece ci si trova al cospetto degli imponenti versanti meridionali degli altri 4000 del gruppo del Rosa.

Avvicinamento

 

Si percorre la A-5 Torino-Aosta e si esce al casello di Pont St. Martin dal quale si seguono le indicazioni per Gressoney e la valle del Lys. Risalita la valle si superano i comuni di Gressoney St. Jean e La Trinité continuando sulla strada sino alla frazione di Staffal dove si trova un comodo parcheggio in corrispondenza degli impianti di risalita. Si prendono quindi gli impianti sino al troncone che porta direttamente sul ghiacciaio di Indren.

Descrizione

 

Dall’uscita della funivia si mette piede sul ghiacciaio d’Indren indirizzandosi verso alcune basse rocce affioranti situate all’altezza di un primo basso risalto dello scivolo nevoso; lasciatele alla sinistra si continua la salita rimanendo preferibilmente nella parte destra (sinistra orografica) del ghiacciaio e con alcuni zig-zag ci si alza stando a debita distanza di un grosso seracco incombente. Ora la pendenza aumenta sensibilmente e, arrivati all’altezza della parte alta del seracco, ci si sposta con un traverso un po’ esposto verso una bassa puntina rocciosa della cresta dove si trova anche una piattaforma in legno per l’atterraggio dell’elicottero. Da questo punto la vetta è ormai vicina e continuando a compiere tornanti ci si porta nella parte sommitale dove si trovano le roccette della punta; lasciate le ciaspole alla base di queste si compiono pochi metri di facile arrampicata e si raggiunge così la madonnina metallica posta sulla cima.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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