Pizzo Pioltone – Bognanco (VB)

24 giugno 2010 at 18:41

giancarlo

0

 

pizzo-pioltone

 

Quota 2615
Dislivello 1017
Difficoltà E
Segnavia Bolli bianco/rossi
Tempo 2h15′

 

Traccia GPS

Visualizza con Google Earth 

L’escursione al Pizzo Pioltone è un bel giro ad anello che ci consente di risalire e contornare l’alta valle di Bognanco attraversando bellissimi boschi e godendo di magnifici panorami sulle cime della conca e soprattutto sui 4000 svizzeri situati subito a nord del confine. Dalla risalita verso la dorsale e della dorsale stessa la pendenza è molto accentuata e la progressione è resa ancor più faticosa dal pietrisco e dai sassi mobili che si trovano sul ripido sentiero che non da respiro sino in vetta.

Avvicinamento

Si percorre la A-26 Genova-Gravellona e si esce al suo termine di Gravellona Toce proseguendo sulla superstrada in direzione di Domodossola. Raggiunto il capoluogo della valle si esce allo svincolo e si prosegue seguendo le indicazioni per Bognanco; si attraversa la stazione termale e si seguono le indicazioni per San Bernardo. Dopo alcuni chilometri si raggiunge la località in corrispondenza di una chiesetta dove, alla destra, si trova una piazzola per il parcheggio in corrispondenza dell’area pic-nic; vi è anche un secondo parcheggio poco più avanti sulla sinistra nel piazzale del rifugio San Bernardo.

 Descrizione

Dal parcheggio si imbocca la strada che, sulla destra della chiesetta, entra nel bosco e ci si imbatte subito in un bivio segnalato da paline al quale si continua sulla destra scendendo di poco sino ad attraversare un ponte e subito dopo una palina dove, tralasciato il sentiero che si inoltra nel bosco, si continua sulla strada. Dopo pochi minuti si arriva in vista del rifugio Il Dosso (1736) situato nei pressi dell’alpe Arza e, rimanendo sulla sterrata, si lasciano a destra due sentieri per arrivare in spazi sempre più aperti da dove si può già vedere davanti a noi la meta dell’escursione. Attraversando verdi pascoli si passa accanto all’alpe Monscera (1989 m) ed arrivati in prossimità di un canalone che scende dalla fiancata della montagna si inizia a salire alla sinistra senza percorso obbligato su ripide zolle d’erba puntando alla dorsale e più precisamente ad un colletto alla destra di un ben visibile croce posta su una puntina ;la dorsale si può anche raggiungere raggiungendo il passo di Monscera e poi imboccare sulla destra il sentiero che, seguendo la facile cresta, raggiunge la puntina con la croce ma in questo caso bisogna prevedere almeno mezz’ora in più. Dalla dorsale si individua una traccia sulla destra e da qui la salita si fa più ripida e sale praticamente quasi sul filo di essa e direttamente senza tornanti; la pendenza elevata rimane costante sino quasi alla vetta e la progressione è faticosa a causa del fondo del terreno composto da sassi mobili e fine pietrisco. Poco sotto la cima la traccia si sposta un po’ verso sinistra per guadagnare una larga spalla da dove si vede un grosso ometto posto sull’anticima; aggirata sulla destra la punta si arriva subito all’omino situato sulla vetta. Seguendo l’itinerario di salita si ritorna alla piccola croce all’inizio della dorsale e si continua per la facile cresta erbosa sino a raggiungere l’ampia insellatura del passo di Monscera (2121 m) dove si trova una palina ed un omino di pietre. Da questo punto si scende verso il piccolo lago sottostante seguendo un sentiero che lo costeggia sulla destra e, superatolo, si scende ancora e si raggiunge una sterrata (2028 m) alla quale si prosegue sulla destra ed in breve si raggiunge il rifugio Gattascosa (2007 m). Si continua la discesa e, seguendo la direzione delle paline, si costeggia il bel lago di Ragozza (1975 m) incastonato tra versanti pietrosi ed in seguito si cammina in un bellissimo bosco di conifere perdendo rapidamente quota; si attraversa una radura erbosa e, dopo ancora una breve discesa sul sentiero, si incrocia una mulattiera (1689 m) in corrispondenza di alcune paline dove si svolta a sinistra arrivando in breve al rifugio San Bernardo situato in corrispondenza del secondo parcheggio.

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *