Taou Blanc – Rhêmes N.D. (AO)

16 agosto 2009 at 17:05

giancarlo

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taou-blanc

 

Quota 3438
Dislivello 1687
Difficoltà EE
Segnavia 11
Tempo 4h’00

 

Traccia GPS

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Altimetria e dettagli

Questa escursione, dal dislivello e dalla lunghezza considerevoli, raggiunge su sentiero e tracciato evidente una cima, ad una quota anche questa considerevole, senza affrontare grandi difficoltà tecniche; infatti il primo risalto roccioso subito dopo il colle si può facilmente evitare sulla sinistra mentre le rocce terminali della vetta sono ben gradinate e solide. La traccia del sentiero scompare quando si giunge su terreno morenico ma ci sono visibili ometti che indicano il percorso sino a sotto il colle di Leynir; bisogna stare attenti, specialmente in caso di scarsa visibilità, quando si arriva su una delle crestine moreniche da scavalcare a non farsi trarre in inganno da una labile traccia, che ha qualche vecchia striscia gialla di vernice sui sassi, che segue la cresta della morena perché si perde poco più avanti in prossimità delle rocce.

Per descrivere il panorama che si gode dalla cima non basterebbe una pagina per elencare tutte le montagne visibili ma nelle giornate limpide la visuale a 360° è veramente eccezionale.

Avvicinamento

Con l’autostrada A5 si supera la barriera di Aosta Est per uscire al successivo casello di Aosta Ovest – Saint Pierre. Si prosegue in direzione Courmayeur e superato Villeneuve si trova sulla destra lo svincolo per la Val di Rhêmes. Appena fuori dall’abitato di Introd c’è il bivio che a destra porta alla Val di Rhêmes. Giunti a Rhêmes-Notre-Dame si attraversa il piccolo borgo e si prosegue sulla strada asfaltata sino a Thumel dove si trova un ampio parcheggio sulla sinistra poco prima che finisca la strada stessa.

Descrizione

Dal parcheggio si prosegue sulla strada asfaltata sino alle paline segnavia poste verso il suo termine e si gira a sinistra scendendo per poco su una strada sterrata che passa accanto al villaggio di Thumel e si avvicina al torrente attraversandolo su di un ponte di legno. Si costeggia una grossa roccia liscia e si imbocca l’evidente sentiero che si dirige verso il bosco incrociando due bivi ai quali si tiene la destra al primo mentre al secondo si prosegue a sinistra su tracciato pianeggiante. Entrando nel bosco la pendenza aumenta sensibilmente ed il sentiero, rimontandolo con ripidi tornanti, guadagna rapidamente quota e si avvicina al torrente che scende accanto ad una vecchia frana arrivando ad un pianetto; ora il tracciato si indirizza verso una zona pietrosa, superata la quale, si può vedere sul vicino versante opposto una costruzione in pietra del Parco. La progressione si fa più agevole seguendo il sentiero ben battuto che continua sul fondo del piccolo vallone attraversando un ruscello e poi, superato un ponte, si sposta sulla parte opposta compiendo un semicerchio verso sinistra arrivando in breve al casotto del P.N.G.P. di Vaudalettaz superiore (2480 m). La traccia risale alla destra della costruzione rimontando il breve contrafforte e continua nel vallone di Vaudalettaz alzandosi sul versante erboso della montagna alla destra orografica al termine del quale si arriva in una zona di pietre ed erba, dove la traccia per brevi tratti si perde un po’, che si risale faticosamente. Il terreno cambia repentinamente fisionomia divenendo solo pietroso con la traccia, ben segnalata da ometti di pietre, che si insinua nei piccoli avvallamenti morenici raggiungendo un evidente grosso ometto posto più in alto. La pendenza diminuisce e si continua su terremo morenico oltrepassando un evidente sasso giallo (2917 m) oltre al quale la traccia sul terreno del sentiero scompare del tutto sino al colle di Leynir. Si attraversa in piano la zona morenica dirigendosi verso alcune basse rocce levigate dove si vedono alcuni ometti di pietre; seguendoli si continua oltrepassando anche un grosso masso con una freccia gialla posto nei pressi di un piccolo laghetto e ci si avvicina alla lingua del piccolo ghiacciaio di Vaudalettaz che scende dal colle di Leynir. Se si arriva al mattino presto, quando la neve è dura, possono essere utili i ramponi per risalire comodamente sotto la verticale del colle altrimenti si prosegue al suo margine sinistro, salendo faticosamente tra sassi mobili e terreno di pietrisco bagnato, puntando ad una evidente roccia liscia un po’ rossastra che si supera con attenzione. Oltre questa si arriva in breve, con un ultimo strappo, al colle di Leynir (3084 m) dove si trova un cippo di pietre. Da qui, verso est, parte una labile traccia, ben segnalata da ometti di pietre sino in vetta, che contorna sulla sinistra una zona rocciosa e con qualche tornante risale verso alcune rocce lisce che si superano con attenzione e si arriva ad un bivio dove per proseguire vi sono due alternative: per la prima si continua a sinistra sulla traccia di pietrisco per la seconda si prosegue per breve a destra arrivando ad alcune roccette che si possono vincere direttamente con facile arrampicata risalendo il breve intaglio. Al di sopra di queste si riprende la traccia che sale sull’ampia dorsale arrivando, con qualche zig-zag, alla base delle rocce della vetta che senza difficoltà si superano giungendo all’omino posto sulla piccola vetta.

Durante il ritorno vale la pena di raggiungere il lago glaciale, ben visibile di fronte durante la discesa dal colle, compiendo una breve deviazione a sinistra una volta giunti sotto il colle su terreno pianeggiante in quanto abbastanza esteso e panoramico e con le acque di un colore azzurro intenso, insolito per acque di fusione glaciale.

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