Monte Cresto – Issime (AO)

26 settembre 2015 at 10:38

giancarlo

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Quota 2545
Dislivello 1589
Difficoltà EE
Segnavia 3, bolli blu
Tempo 4h30′

 

Traccia GPS

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Altimetria e dettagli

 

Il Monte Cresto si trova sulla lunga dorsale, percorsa dall’Alta Via delle Alpi Biellesi,  che separa la Valle d’Aosta, e più precisamente la bassa Valle di Gressoney, con i territori del biellese in  Piemonte ed è la seconda vetta più alta, dopo il Monte Mars, di tutta la cresta. La sua salita, partendo dal fondovalle, è lunga e percorre la destra orografica dell’incontaminato Vallone del Tourrison sopra Issime; sull’itinerario si passano numerosi alpeggi ancora attivi ed altri ancora se ne vedono disseminati sui restanti versanti delle montagne a testimonianza dell’antica attività pastorizia delle genti del luogo. Il sentiero è ben segnato e visibile sino al Lago Chiaro dopo il quale terminano i segni di vernice gialla trovando solo labili tracce sino all’alpeggio di Krecht; oltre questo restano tracce ancor meno evidenti e qualche ometto ma, con buona visibilità, si può salire al Colle del Lupo a vista cercando i passaggi migliori sulla pietraia sottostante. Dal colle riprende la segnaletica con i bolli blu dell’ Alta Via delle Alpi Biellesi che percorre la cresta dove bisogna prestare attenzione ai traversi su erba olina e facili roccette prima di toccare la vetta. Da questa, nelle giornate terse, si ha un magnifico colpo d’occhio sul gruppo del Monte Rosa e del Cervino passando poi alle altre innumerevoli vette delle circostanti vallate piemontesi ed aostane.

Avvicinamento

 Si percorre la A-5 Torino-Aosta e si esce al casello di Pont St. Martin seguendo poi le indicazioni per la Valle di Gressoney;  giunti allo sbarramento artificiale del torrente che si trova poco prima di Issime si prosegue sino al secondo ponte che si attraversa superando il corso d’acqua. Qui si continua sulla strada senza fare deviazioni e, superate le abitazioni di Zengji, si oltrepassa di poco una cappelletta trovando sulla sinistra le paline dei sentieri; l’auto si può lasciare sullo slargo erboso di fronte ad esse o sul piccolo piazzale qualche metro più avanti sulla sinistra.

Descrizione

Dalle paline si sale sulla mulattiera lastricata che si addentra nel bosco oltrepassando subito un canale artificiale e, dopo qualche tornante, la baita di Lasti (1058 m); lasciatala alla destra si prosegue, con la pendenza che spiana temporaneamente, costeggiando una parete rocciosa dopo la quale si riprende a salire arrivando alle baite, alcune diroccate, di Sappil (1116 m). Il sentiero, spostandosi con un breve traverso alla sinistra, passa dal villaggio di Bioley con la bella cappella di S.Nicola (1126 m) che si costeggia a destra riprendendo la salita sulla fiancata boschiva ancora verso sinistra; compiuto un tornante si attraversa una piccola frana uscendo poi in una piccola radura dove sulla sinistra, dietro una grande roccia si trova la baita di Vasir (1275 m). Rientrati nel bosco  si giunge alla baite di Leiun (1384) e, subito dopo, a quella di Crechtatz (1398 m) oltre la quale, con una salita più diretta, si passano anche quelle di Tschnnevellji (1554 m) arrivando alla baita panoramica di Tourrison (1640 m). Ormai fuori dal bosco, il sentiero prosegue salendo a mezzacosta addentrandosi con percorso quasi pianeggiante nel vallone dove si passano le baite di Turrudschiu (1646 m) oltre le quali si trova un bivio al quale si rimane alla sinistra ignorando la traccia che prosegue diritto (1683 m). Guadagnando quota sulla fiancata si cammina sul sentiero che, tra cespugli e bassa vegetazione, prosegue poi verso l’interno giungendo alla baita di Credemi (1770 m) che è strutturata con una originale cupola di muro a secco. Alzandosi sempre a mezzacosta sul pendio, si arriva ad un bivio in prossimità della baita di Mianda (1987 m) segnalato dalle paline al quale si prosegue sempre diritto; con leggera pendenza ci si avvicina ad una bastionata che si risale dalla sinistra passando alla base di un promontorio roccioso raggiungendone la sommità con un breve strappo più diretto. Qui si trova una bella conca, il Pian de l’Om.  dove si trova subito a sinistra la baita di Leikier ed ad centro di essa il piccolo Lago Chiaro, o Kiersee, (2089 m); in corrispondenza del suo emissario si trova un cippo con le paline dalle quali, abbandonato il sentiero di destra, non si troverà più alcun segnavia di vernice e si continua costeggiando per poco il lago sulla traccia che si stacca poi alla sinistra in direzione di una conca rocciosa. Si seguono alcuni ometti che, spostandosi alla sinistra, portano verso il fondo di essa dove si sale faticosamente il breve pendio erboso che porta alla sommità della dorsale erbosa. La si risale verso destra su vaghe tracce tra erba e pietre arrivando alla baita di Krecht (2248 m) dalla quale, in alto sulla destra, si vede il colle del Lupo; appena superata la baita si scende sulla destra raggiungendo alcune rocce lisce solcate da un torrentello che si attraversano ritrovando la traccia che sale alla sinistra. Percorso un tratto erboso ci si avvicina alla pietraia sotto il colle che, con la traccia che si perde, si raggiunge da sinistra verso destra cercando i passaggi migliori tra i massi trovando verso l’alto uno sbiadito bollo di vernice; da questo piegando leggermente a destra si raggiunge in breve il colle dove si trova una croce lignea (2348 m). Da qui si devia a sinistra, seguendo d’ora in poi i bolli blu dell’Alta Via delle Apli Biellesi, sulla traccia che sale per poco sulla cresta abbandonandola quasi subito scendendo sul pendio a sinistra per aggirare una punta rocciosa. Riguadagnata la cresta si arriva subito alla quota 2447 m alla cui destra scende un sentiero che si ignora proseguendo sul filo di essa; arrivati ad un piccolo spuntone roccioso lo si aggira a destra salendo alcune facili roccette sul versante di sinistra oltre le quali si giunge alla grande croce di vetta.

 

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