Mont Chenaille – Doues (AO)

25 luglio 2014 at 10:38

giancarlo

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Quota 3142
Dislivello 1028
Difficoltà EE
Segnavia 9,AV1, sn
 Tempo 3h30′

 

Traccia GPS

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Altimetria e dettagli

 

 

Il Mont Chenaille è la prima punta importante sulla dorsale che dal Col Champillon si alza verso nord e raggiunge più in alto la Salliousa, i Corni del Velan ed il Mont Velan separando le vallate del Gran San Bernardo da quelle della Valpelline. La sua salita non presenta difficoltà sino ad una quota di circa 3000 m dopo la quale il terreno e l’ambiente diventano più severi ed adatti ad escursionisti abituati alla progressione su tratti rocciosi e ripidi oltre che un po’ esposti; particolare attenzione va fatta in presenza di neve o dopo recenti piogge che rendono ancor più scivolosa la traccia nei punti ripidi e scivolose le rocce che separano le due punte. Il panorama è ampio e splendido sulla catena del Monte Bianco, sui vicini Velan, Grand Combin e Mont Gelé con la vista anche sulla Dent Blanche e Weissorn; verso sud poi si ammira il gruppo della Grivola dell’Emilius e del Rutor.

Avvicinamento

Si percorre la A-5 Torino-Aosta e, usciti alla barriera di Aosta est si prosegue per il Traforo del Gran San Bernardo; oltrepassate le due gallerie si svolta a sinistra per la Valpelline dove, oltre il bivio per Roisan, si trovano le indicazioni per Doues. Raggiunto il comune si continua a salire verso l’area pic-nic e le frazioni superiori; superate anche le ultima baite si arriva alla località Plan Debat dove si trova il cartello di divieto di transito e dove si lascia l’auto nello slargo adiacente.

 Descrizione

Dal piazzale si imbocca la poderale all’altezza del cartello di divieto di transito e, percorse poche decine di metri, si trova sulla sinistra il bivio del sentiero che si alza tra i pascoli. Dapprima su dolci pendenze e successivamente con qualche breve pendio più ripido si giunge ad un ampio pianoro sul fondo del quale si trova l’alpeggio di Tsa de Champillon (2302 m); passatolo appena sulla destra si sale per poco sulla poderale riprendendo quasi subito il sentiero che devia alla sinistra. Risalendo ancora le ondulazioni dei pascoli si giunge ben presto al rifugio Letey (2423 m) ben visibile già dal basso; passato anche questo sulla destra si prende il sentiero che parte dalle paline segnaletiche e che si alza sui pendii alle spalle del rifugio. Si guadagna quota con ampi e panoramici tornanti spostandosi leggermente sulla destra sino a raggiungere una quota di 2647 m circa dove, sulla destra, si prende una labile traccia che dapprima risale obliquamente il pendio e poi si sposta alla destra passando da una grande pietra piatta. Su pendenze più sostenuta si giunge ad una spalla erbosa dalla quale, entrando in una vasta conca, si tiene la destra e sempre su vaga traccia ci si avvicina all’alveo del torrente (asciutto in stagione avanzata); qui si trova un piccolo ometto (2746 m) e da questo punto le possibilità di salita sono due:

- la prima, effettuata in salita, consiste nell’attraversare il torrente e risalire il ripido pendio quasi direttamente per poi spostarsi con alcuni tornanti  verso sinistra; qui si attraversano su fini detriti un paio di piccole frane per portarsi sulla dorsale alla sinistra. Questa la si percorre facilmente superando alcuni piccoli blocchi arrivando a vedere un ometto su un promontorio alla sinistra.

- la seconda, effettuata in discesa e più diretta, consiste nel rimanere sulla destra del torrente e risalire la ripida fiancata erbosa; giunti verso l’alto ci si sposta verso sinistra per raggiungere il promontorio con l’ometto.

Raggiuntolo (3005 m) si prosegue a mezzacosta sulla destra arrivando ad un colletto dove si trova un paletto di legno e da qui  si raggiunge un’aerea sella erbosa sulla sinistra dove si trova un altro ometto (3019 m). Ora, rimanendo sul versante di sinistra e con la traccia abbastanza visibile alternata a blocchi di pietra, si scende di pochi metri per risalire ad una forcella dove si trova un ometto e successivamente, con uguale percorso, se ne raggiunge una di poco più alta di fronte ad essa. Oltrepassatala si traversa in salita una pietraia raggiungendo poi la cresta dove, aggirata sulla destra qualche roccetta, si giunge in vista di un promontorio roccioso; questo si risale faticosamente sulla sinistra su terreno ripido e un po’ friabile raggiungendo di nuovo la dorsale. Ora il percorso, che diviene più agevole e meno ripido, si svolge su di essa dove, passati alla destra alcuni affioramenti rocciosi, si percorrono ancora pochi metri e con un ultimo breve strappo si raggiunge l’ometto della punta sud (3142 m).

1 Commento

  1. Francesca ed Alessandro Blotto 13 settembre 2017 Rispondi

    Ieri 12/09/2017 siamo arrivati fino alle forcelle, vicino al bastone colorato di bianco e rosso poi il vento molto forte ci ha consigliato di tornare sui nostri passi ( c'erano delle folate tali per cui era difficile stare in piedi!).
    Salendo siamo andati, dopo il Colle Champillon, prima a sinistra ma dopo un po' siamo ritornati sui nostri passi perché il sentiero era con sfasciumi poco stabili ed abbiamo preso quindi la traccia di destra per salire verso il Mont.
    Scendendo ci siamo fermati un attimo al Rifugio e parlato con i gestori dell'imminente arrivo dei concorrenti del Tor des Geants. Siamo ridiscesi a Plan Debat ancora accompagnati dal forte e freddo vento.
    Francesca ed Alessandro Blotto

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