Monte Faierone – Cannobio (VB)

19 luglio 2009 at 10:21

giancarlo

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vetta

 

Quota 1707
Disl. 1284
Diff. E
Segnavia Bolli bianco/rossi
Tempo 3h15′

 

Traccia GPS

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L’itinerario non è numerato se non dal catasto dei sentieri dell’Ossola e su alcune cartine escursionistiche con il numero S6 ma è comunque ben indicato dalle paline e dai bolli di vernice. La salita a questa panoramica cima si sviluppa in bellissimi e tranquilli boschi di faggi e castagni al cui interno si trovano ruderi di baite e muri a secco che testimoniano di una passata vita di operosità da parte degli abitanti del luogo. A riprova di questo è la scalinata di pietre, la “scalascia”, che si trova all’incirca nella parte mediana della salita. Sulla parte alta della cresta di salita, fuori dal bosco di betulle, i panorami sono belli e molteplici sino alla vetta dove si ha una visuale a 360° sulle prealpi dell’alto Verbano sia italiano che svizzero e sul sottostante e pittoresco lago Maggiore.

Avvicinamento

Si percorre l’A-26 Genova-Gravellona e si esce al suo termine allo svincolo per Verbania. Si prosegue sulla statale che costeggia il lago Maggiore in direzione del confine di stato passando per Verbania, Ghiffa, Cannero giungendo infine a Cannobio. Appena usciti dall’abitato si diparte sulla sinistra una strada in salita con le indicazioni per la frazione di Sant’Agata che si raggiunge dopo un paio di chilometri e dove conviene parcheggiare l’auto nel comodo posteggio sulla sinistra prima di arrivare al piazzale della chiesa.

Descrizione

Dal parcheggio si sale sulla strada verso la chiesa e alla destra del piazzale si trova un piccolo portico da cui parte l’itinerario. Si sale attraversando il piccolo abitato e subito fuori di esso, in corrispondenza di una palina, inizia il sentiero che si addentra in un bel bosco di faggi e castagni. Il tracciato percorre alcuni terrazzamenti boschivi sorretti da muri di pietre e in breve raggiunge la bella chiesetta dell’Oratorio di San Luca (690 m); si continua a salire con brevi strappi tra altri terrazzamenti e si passano alcuni ruderi per giungere poi ad un bivio segnalato da una palina dove, seguendo le indicazioni, si prende il sentiero di destra. Appena sopra si giunge ad una poderale che si percorre per un centinaio di metri svoltando a sinistra per il sentiero evidente e dopo una decina di minuti si giunge al bel villaggio panoramico di Marcalone (860 m) che si attraversa per riprendere ancora poco sopra la poderale. Percorsa per poco anche questa si arriva ad una sbarra poco prima della quale sulla destra si stacca il sentiero segnalato da bolli di vernice che taglia il percorso della sterrata un paio di volte; giunti ancora sulla strada la si percorre ora per un tratto abbastanza lungo arrivando ad un bivio segnalato da una palina (1090 m) da dove sulla destra si diparte ancora il sentiero che ora sale con una pendenza più accentuata offrendo begli scorci sulla parte svizzera del lago Maggiore. Il sentiero ora si trasforma in una lunga e ripida scalinata di pietre al termine della quale si arriva ad un largo colletto (1185 m) con una palina segnaletica da cui si dipartono tre sterrate: si prende quella che sale dolcemente verso destra e, dopo pochi minuti giunge al villaggio di Scierz (1235 m). Si oltrepassano le case rimanendo sulla strada sino a giungere ad un’altra sbarra da dove, appena prima sulla destra, inizia un sentiero che dapprima affianca la strada e poi si innalza decisamente sulla dorsale della montagna in un bel bosco di betulle dove il sentiero a tratti risulta coperto dal fogliame e bisogna fare attenzione ai bolli di vernice sui sassi. Alla fini di un’erta salita si esce dal bosco e ci si trova davanti alla cresta di salita al monte Faierone. Si rimonta faticosamente con percorso diretto la dorsale che porta ad una prima punta (1568 m) e da questa si attraversa un colletto e si rimonta, sempre con percorso diretto, l’ultimo e faticoso tratto che porta all’anticima dove si trova un ometto di pietre; proseguendo per la facile cresta si giunge in breve alla vicina e ben visibile vetta.

Durante la discesa, una volta tornati al colletto e con una digressione di 5 minuti, si può percorrere la sterrata che scende leggermente a destra ed arrivare alle belle baite dell’alpe Rombiago dove si trova l’accogliente rifugio Baita Zabò (1090 m).

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