Mont Digny – Pontboset (AO)

31 marzo 2012 at 15:50

giancarlo

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Quota 2141
Dislivello 927
Difficoltà EE
Segnavia 3B
Tempo 2h45’

 

Traccia GPS

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Altimetria e dettagli

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Il Mont Digny si trova sulla cresta montuosa che separa il vallone di Manda con la valle della Legna nella bassa Valle di Champorcher. E’ una modesta elevazione ma offre un bellissimo panorama sulle vicine vette del parco del Mont Avic e su quelle limitrofe; magnifico è poi il colpo d’occhio sul gruppo del Monte Rosa e del Cervino che ci viene offerto al raggiungimento della cresta; la presenza di camosci e cerbiatti completa poi il bel quadro ambientale dell’escursione. Il percorso, quasi tutto al di fuori del bosco, si snoda dapprima con poca pendenza sul fondo di un bel vallone passando per alcuni alpeggi e poi, diventando più ripido, risale ampi e panoramici pendii erbosi; non vi sono difficoltà tecniche se non il fatto di prestare molta attenzione nella progressione sui ripidi ed abbastanza esposti pendii finali di erba olina che ne sconsigliano la salita dopo le precipitazioni o comunque quando si presentasse bagnata.

Avvicinamento

Si percorre la A-5 Torino-Aosta e si esce al casello di Pont St. Martin seguendo le indicazioni per la Valle di Champorcher. Poco dopo aver superato il borgo di Bard si svolta a sinistra in prossimità di una rotonda passando per Hône e risalendo la vallata; appena superato l’abitato di Pontboset si passa sotto un paravalanghe e, tra i piloni, si imbocca una strada con le indicazioni per Delivret. Giunti alla frazione si prosegue ancora sino alla frazione di Boillas dove termina la strada e dove si può lasciare l’auto nel comodo slargo adiacente.

Descrizione

Dallo slargo ci si indirizza verso le paline situate al suo termine nei pressi delle case e si inizia a camminare in leggera pendenza sul comodo sentiero affiancato dalla monorotaia di servizio per gli alpeggi superiori; si passa poi quasi subito dalle baite diroccate di Verney (1314 m), che si trovano alla nostra destra, da dove ci si alza, sul sentiero ora gradinato, arrivando successivamente ad un bivio (1388 m) al quale si lascia alla sinistra la traccia che segue la monorotaia e si sale per l’evidente mulattiera a destra. Compiuto un tornante si passa dalla baita di Frete (1413 m) e, dopo aver superato una cappelletta, si continua col percorso poco ripido che si inoltra nel vallone superando la baita di Boset desot (1531 m). Subito dopo si arriva ad un bivio (1566 m) dove si prosegue sul sentiero di destra che, senza eccessiva pendenza supera la baita di Boset damon lasciandola poco al di sotto di noi e con un bel tratto panoramico a mezzacosta giunge all’alpeggio di Bataille (1694 m) appena oltre il quale si trova un altro bivio in corrispondenza di una palina; svoltati a destra il sentiero diviene subito più ripido e, risalendo le balze erbose soprastanti, ci si ricongiunge con un’altra monorotaia che si segue per poco. Si continua sul percorso che con alcuni stretti e ripidi tornanti rimonta un largo sperone erboso per poi spostarsi sulla destra e, dopo aver superato un poco marcato impluvio, si sposta sulla costola erbosa alla destra; risalita faticosamente anche questa si arriva ben presto nei pressi della panoramica baita di Croset damon (1938 m) dalla quale, senza raggiungerla, si devia decisamente sulla destra verso i ripidi pendii di erba olina che scendono dalla fiancata della montagna. In questo tratto si deve individuare una labile traccia, seguita anche dagli animali, che taglia in leggera salita a mezzacosta gran parte della fiancata cercando poi il punto migliore per deviare alla sinistra e risalire con un ultimo ripido strappo verso un evidente colletto alla sinistra di una puntina rocciosa. Giunti in cresta, dove ci si trova davanti ad un eccezionale colpo d’occhio sul gruppo del Monte Rosa e del Cervino, il percorso diviene più semplice nel percorrere il comodo e mai esposto crinale che con qualche saliscendi ci fa pervenire sulla vetta.

In discesa, se si vuole abbreviare un po’ il percorso e soprattutto con terreno asciutto, si possono eventualmente percorrere i ripidi pendii appena alla sinistra della punta sfruttando le balze erbose gradinate che in breve raggiungono la traccia di salita.

 

 

 

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