Mont Chandelly, anello da Eaux Rousse – Valsavarenche (AO)

17 settembre 2018 at 21:57

giancarlo

1

 

 

 

Quota 2815
Dislivello 1193
Difficoltà E
Segnavia 8, 6
Tempo 3h30′ (Mont Chandelly), 5h30′ (anello)

 

 

Traccia GPS

Visualizza con Google Earth

Altimetria e dettagli

 

 

Il Mont Chandelly si trova nella media Valsavarenche ed è la punta più meridionale dell’omonima cresta che dalla Punta Percià sud scende verso est. L’itinerario attraversa due bei valloni con due laghi dove si possono fare numerosi avvistamenti di fauna alpina, molto numerosa in questa zona del Parco Nazionale del Gran Paradiso; il percorso non oppone alcuna difficoltà se non prestare solo un po’ di attenzione nell’attraversamento della pietraia sotto il Col Manteau, dove il sentiero presenta qualche breve tratto franato. Dalla vetta, nelle giornate limpide, il panorama è eccezionale sul gruppo del Gran Paradiso, sull’opposto versante della valle, e sulle vicine Cime di Entrelor e Bioula; verso nord poi si ha un altrettanto bella visuale sul lontano Grand Combin.

Avvicinamento

Si percorre la A-5Torino-Aosta e si supera la barriera di Aosta est per uscire al casello successivo di Aosta ovest dove si prende la direzione per Aosta e al semaforo si svolta a sinistra. Superato l’abitato di Villeneuve si devia a destra seguendo le indicazioni perla Valsavarenche; si percorre la strada del fondovalle sino al villaggio di Eaux Rousse dove si lascia l’auto nel parcheggio alla destra appena oltre il ponte nei pressi del cartello indicatore dell’Hotel Grand Paradis.

Descrizione

Dal parcheggio si sale sulla strada asfaltata che si alza sulla destra trovando, dopo un tornante, l’inizio del sentiero ben indicato dalle paline; questo sale con un lungo traverso ascendente nel bel bosco passando da una presa d’acqua ed attraversando poi alcuni torrentelli. Guadagnando dolcemente quota, si compiono poi alcuni tornanti piegando successivamente sulla fiancata verso destra che si percorre passando dalla baita di Rondzegou (1967 m); usciti temporaneamente dal bosco, si attraversa un pendio erboso e, dopo aver superato un breve tratto di pietre, si rientra nella vegetazione dove si trova un bivio con un sentiero che proviene dalla destra (2104 m). Proseguendo diritto si cammina per pochi minuti e si esce definitivamente dal bosco trovando subito un bivio segnalato dalle paline (2159 m) nelle vicinanze del casotto dei guardaparco di Orvieille; si attraversa il pianoro passando dietro il casotto risalendo il dosso dopo il quale si contorna la successiva piccola conca e, con un traverso, raggiungere l’alpeggio di Arp de Djouan (2225 m). Continuando oltre l’alpeggio si attraversano dolci pendii di pascolo giungendo, dopo l’aggiramento di un basso costone, alla baita di Chauplanaz (2284 m); superatala si prosegue, sempre in traverso e senza guadagnare eccessiva quota, superando un canale erboso dopo il quale, aggirato un altro costone, si entra nel grande vallone successivo col sentiero che passa su pendii più ripidi. Su questi si supera una fascia di pietrisco grigiastro per proseguire verso l’interno del vallone sino ad un bivio, segnalato da qualche ometto (2494 m), appena oltre il quale si giunge al lago Djouan (2520 m). Costeggiandolo alla destra, si arriva subito ad un bivio dove si devia a sinistra e, con percorso pianeggiante, ci si sposta verso il centro del vallone dove si attraversa una piccola frana di pietre; subito dopo si attraversa un pianoro erboso fino al suo fondo piegando poi a sinistra verso una grande pietraia che si attraversa su rocce stabili e qualche breve tratto franato ma sempre ben percorribile ed evidente. Il sentiero sale con pendenza che aumenta gradatamente arrivando, più in alto, a compiere alcuni stretti tornanti più ripidi dopo i quali la pendenza si attenua, tagliando verso sinistra, per arrivare al Col Manteau (2790 m). Da questo si prosegue indistintamente a destra o a sinistra sulla traccia che giunge sopra la puntina sopra di esso, dopo la quale si cammina su terreno erboso alla destra del filo di cresta; sempre dallo stesso lato della dorsale, si segue la traccia che oltrepassa un vicino sperone arrivando alla destra della punta in prossimità di alcune rocce rotte. Superatele con il percorso migliore si giunge, con un ultimo breve strappo, all’ometto della cima. Rientrati al colle si devia alla sinistra scendendo, con alcuni ampi tornanti, nel selvaggio vallone di Meyes; giunti nei pressi di alcune rocce rotte, si piega a sinistra abbandonando il sentiero principale per seguire una traccia (2633 m) che si abbassa alla sinistra verso le ondulazioni inferiori. Giunti ad intercettare nuovamente il sentiero principale (2591 m), si devia a sinistra scendendo un canale al fondo del quale, dopo una leggera deviazione a sinistra, si passa poco al di sotto alla baita di Meyes superiore (2519 m); proseguendo al discesa verso destra, si percorre un largo canale deviando poi a sinistra verso un piccolo promontorio appena dopo il quale si arriva alla baita di Meyes (2353 m). Dopo un breve traverso si scende ad un poggio erboso dove si trovano le baite di Meyes inferiore (2293 m) e dove si trova anche un bivio del sentiero; imboccato quello di sinistra si scende sui ripidi pendii passando da una fascia di rocce lisce dopo le quali, entrati nel bosco di conifere, si costeggiano alcune rocce scure e sporgenti perdendo velocemente quota con numerosi tornanti. Usciti temporaneamente dal bosco, si arriva ad un promontorio erboso piegando poi alla sinistra verso un traliccio dell’alta tensione; scesi successivamente per un canale di rocce ed erba si compiono ancora alcuni tornanti arrivando alla strada asfaltata; questa la si percorre a sinistra per poco più di un chilometro arrivando così al punto di partenza.

 

1 Commento

  1. Alessandro Blotto 18 settembre 2018 Rispondi

    **********************************
    Siamo andati il 30/09/2017 ma partendo da Pont Valsavarenche sul numero 4 e poi sul 6. Siamo scesi sul numero 9 passando per la Croix d'Arolley ed arrivando nuovamente a Pont chiudendo l'anello.
    Avevamo trovato, scendendo, due signori che abbiamo accompagnato, in macchina, fino a Eaux Rousse perchè loro erano partiti, come Voi, da lì.
    A presto.
    Francesca ed Alessandro
    **********************************

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *