Tschawinerpass – Gondo, Vallese (CH)

23 settembre 2012 at 08:35

giancarlo

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Quota 2418
Dislivello 1078
Difficoltà EE
Segnavia Bolli bianco-rossi
Tempo 3h 00′

 

Traccia GPS

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Altimetria e dettagli

 

 

Il passo si trova tra le cime dello Tschawinerhorn e dell’Irgilihorn sulla cresta che divide la valle di Zwischberger con la laterale e più piccola val Waira ed il percorso di avvicinamento attraversa dapprima un bellissimo bosco di sempreverdi e poi, abbandonata la strada consortile, si inoltra nella selvaggia e splendidamente incontaminata Wairatal confinante con l’alta valle di Bognanco; si passano inoltre i due pittoreschi laghi di Wairasee , più piccolo, ed il Tschawinersee racchiuso dai contrafforti dello Tschawinerpass e della Cima Verosso sul confine italo – svizzero. Nelle giornate limpide il panorama rimane un po’ chiuso a sud dalle vette di confine mentre è molto ampio sugli altri versanti soprattutto ad ovest con gli imponenti massicci del Fletschhorn, Lagginhorn e Weissmies.

 

 Avvicinamento

 

Si percorre la A-26 Genova- Gravellona Toce e, arrivati al suo termine di Gravellona, si prosegue sulla superstrada seguendo le indicazioni per il Passo del Sempione ed il confine di stato; raggiunto il confine svizzero di Gondo si svolta appena dopo di esso sulla sinistra verso la Zwischbergental.  Risalita la valle sino ad una piccola diga la si supera di poco ed al bivio si continua sulla sinistra trovando le evidenti paline dell’itinerario nei pressi di un ponte di legno; l’auto si può comodamente lasciare qualche decina di metri più avanti in un comodo slargo.

 Descrizione

Dalle paline si attraversa il ponte sul torrente Grosses Wasser dopo il quale il sentiero entra nel rado bosco di conifere salendo subito con una buona pendenza per arrivare con percorso diretto alla baita di Härd (1410 m); senza raggiungerla la si lascia alla sinistra arrivando poco sopra alla strada consortile che si attraversa imboccando il sentiero che parte proprio di fronte. Entrando di nuovo nel bosco e con la pendenza ancora un po’ sostenuta si arriva ad intercettare nuovamente la strada che si percorre per qualche metro sulla destra trovando subito il sentiero che inizia in corrispondenza di un bollo segnavia sull’asfalto; successivamente si compie un largo semicerchio in leggera ascesa col quale si contorna una larga costola della montagna tagliando, durante questo percorso, i tornanti della strada ancora per tre volte.  Dopo essere passati al di sotto di un grande traliccio dell’alta tensione la si raggiunge nuovamente per l’ultima volta (1694 m) e la si percorre per poche centinaia di metri arrivando in vista dell’alpeggio di Pussetta. Giunti in prossimità di una curva a sinistra si imbocca un sentiero che parte di fronte ad uno slargo  (1711 m) e prosegue nell’erba avvicinandosi ad una zona di cespugli e bassa vegetazione; percorse poche decine di metri si arriva ad una palina alla quale si prosegue sulla destra in lieve pendenza per passare davanti ad un primo rudere (1757 m) e poi ad un secondo (1792 m) dopo il quale si piega leggermente sulla destra. Si risale ora un pendio un po’ più ripido al termine del quale si trovano le baite di Waira (1859 m) dalle quali, lasciando a destra le costruzioni, si continua sul sentiero che verso sinistra, perdendosi un po’ nell’erba,  costeggia il limitare del bosco; dopo poco, deviando a destra, la traccia entra nuovamente nel bosco ed inizia a risalirlo tra bassi cespugli con la pendenza che aumenta sensibilmente giungendo al piccolo pianoro dove si trova il Wairasee (2053 m) situato ai piedi di una grossa frana. Passando sulla sinistra si attraversa il piccolo estuario dirigendosi verso un’alta bastionata prevalentemente erbosa dove, anche qui, la pendenza aumenta gradatamente durante la salita che verso la fine diviene faticosa anche per il sentiero un po’ rovinato dall’erosione dell’acqua. Arrivati sul ciglio di una forra del torrente si compie un breve traverso raggiungendo una spalletta subito dopo la quale si trova la piccola diga di sbarramento dello Tschawinersee (2183 m); costeggiandolo sulla destra si segue la traccia indicata che si dirige verso un ripido pendio alla cui base essa si perde un po’ ma, aiutati dai numerosi bolli di vernice, la si ritrova appena si inizia la sua risalita. La traccia si inerpica dapprima su ripide zolle erbose che si alternano a pietre per poi traversare sulle destra raggiungendo un ometto di pietre (2287 m); superatolo si inizia a salire una ripida pietraia aiutati da bolli di vernice e, tenendo la sinistra, si ritorna su zolle erbose che in breve conducono al colle.

 

 

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