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Cabane de Chanrion – Maouvoisin, Vallese (CH)
| Quota | 2462 |
| Dislivello | 805 |
| Difficoltà | E |
| Segnavia | Bolli bianco-rosso |
| Tempo | 3h45’ |
La Cabane de Chanrion è un rifugio recentemente ristrutturato, di proprietà del CAS di Ginevra. È situato sotto le pendici della Punta d’Otemma, sulla destra orografica quasi al termine del grande vallone di Charmontane. Il suo accesso, circa 11 km, si sviluppa per molta parte sulla poderale che, costeggiando il grande lago artificiale di Maouvoisin, ne raggiunge l’immissario; poco dopo averlo attraversato, si trova il sentiero che, risalendo i pendii soprastanti, raggiungono la panoramica struttura. Vale la pena di segnalare che, poco dopo la partenza, il sentiero si biforca e qui, all’andata o al ritorno, vale la pena di percorrere la suggestiva galleria adibita ad accesso invernale dove si trovano vecchie fotografie riguardanti la costruzione della diga; sia questa che le successive gallerie sono sufficientemente illuminate ma, per precauzione, è meglio avere una pila. Per il ritorno bisogna considerare che, al dislivello, va aggiunta la risalita della poderale per circa 150m. Durante la salita, sulla poderale, si ha una bella vista de La Louette, sopra la verticale della diga alla destra orografica, mentre dal rifugio il panorama si allarga alla Ruinette, che si trova alle sue spalle; verso sud, invece, si vede il profilo slanciato del Bec d’Epicoun, ed il Lac Chanrion tra il Mont Gelé ed il Mont Avril.
Avvicinamento
Si entra in Svizzera dal Colle del Gran San Bernardo e si scende per un lungo tratto nella valle sino a Sembrancher dove, alla rotatoria, si devia a destra seguendo le indicazioni per Maouvoisin; si risale tutta la Val de Bagnes superando l’abitato di Fionnay, l’ultimo della valle, proseguendo ancora verso la diga di Maouvoisin sino al termine della strada, dove si lascia l’auto nei comodi slarghi.
Descrizione
Dal parcheggio si sale sul sentiero che inizia dalle evidenti paline e sale per un breve tratto tra la vegetazione raggiungendo la strada asfaltata: qui si possono scegliere due percorsi: uno seguendo la strada sino al termine, il secondo entrando nella suggestiva galleria adibita ad accesso invernale dove si trovano vecchie fotografie riguardanti la costruzione della diga. Risalita la galleria, appena fuori da essa, si ha una bella vista della diga e, alla sinistra, si trova subito l’ingresso di una seconda galleria, più grande, dove prosegue il sentiero; poco dopo l’ingresso, si trova un bivio al quale si rimane alla destra (alla sinistra si raggiunge in breve la sommità della diga). Da qui si cammina per un lungo tratto nella galleria, nella cui parte finale si alterna a brevi tratti all’esterno, uscendone definitivamente in corrispondenza di uno slargo (2032 m). Si cammina ora sulla poderale che costeggia dall’alto il lago passando, dopo un paio di tornanti, davanti ad un piccolo magazzino per la manutenzione della strada (2105 m); sempre in leggera salita, si giunge in breve ad un bivio segnalato dalle paline (2111 m) in corrispondenza dell’Ecurie La Lia. Oltrepassata la baita, la strada perde quota abbassandosi sulla ripida fiancata proseguendo, con percorso quasi rettilineo per un lungo tratto, fino all’immissario del lago; da questo si continua ancora sulla sterrata sino al ponte di Lancet (2047 m), dove si trova un bivio. Superato il ponte, si cammina ancora per qualche decina di metri fino ad un vicino bivio (2056 m) al quale si devia alla destra; con percorso pianeggiante, si giunge in breve alle vicine di baite di Lancet dove, passando alla loro sinistra, si trova il sentiero che sale il pendio erboso. Giunti ad intercettare nuovamente la strada, la si percorre per poche decine di metri alla destra sino al tornante dove, ripreso il sentiero, si sale sino ad un successivo bivio segnalato dalle paline (2201 m); attraversata la poderale, il sentiero prosegue la salita sino ad intercettare una stradina inerbita che si percorre per poche decine di metri, riprendendo la salita verso una vasca per l’abbeveramento del bestiame. Dopo una salita un po’ più ripida, il sentiero piega alla destra andando ad aggirare un promontorio roccioso, dopo il quale la pendenza spiana leggermente dirigendosi verso alcuni bassi dossi erbosi; più oltre si arriva ad una piccola baita isolata dove si ritrova la stradina inerbita che, seguita per un breve tratto, porta a riprendere il sentiero. Questo poi scende brevemente in una piccola conca erbosa che si contorna sulla sinistra e risale aggirando un costone, subito dietro il quale si trova il rifugio.
Al ritorno, senza ripassare dalla galleria dell’accesso invernale, si scende comodamente sulla strada sino alla deviazione dell’andata.


























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