Piccolo Rothorn – Gressoney L.T. (AO)

4 agosto 2014 at 17:23

giancarlo

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Quota 3035
Dislivello 1413
Difficoltà EE
Segnavia 10
Tempo 3h15′

 

Traccia GPS

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Altimetria e dettagli

Il Piccolo Rothorn si trova all’estremità della cresta che scende dalla Testa Grigia verso nord terminando al passo del Rothorn; la punta, vista dal basso, sembra pronunciata ma giunti nelle vicinanze la si risale per una semplice dorsale ben camminabile senza difficoltà. Questa si raggiunge con un sentiero ripido nella prima parte nel bosco e sino all’alpeggio; da qui lo si perde in alcuni tratti erbosi e di terriccio morenico ma, seguendo gli ometti ed i bolli di vernice, si rimane sempre sul giusto percorso. Nella parte alta si trova pure un breve tratto con corda fissa che può aiutare a superare alcune rocce lisce. Dall’alpeggio si sale un panoramico e solitario vallone erboso oltre il quale il terreno diviene quello caratteristico della alte quote con fondo detritico dove si possono avvistare esemplari di fauna alpina. Di solito a questa salita viene abbinata quella al vicino Rothorn, più alto e panoramico, sapendo però che per raggiungere questa cima il percorso è consigliato ad escursionisti esperti che abbiano dimestichezza con crestine rocciose, ma non esposte, e, seppur brevi, tratti di arrampicata.

Avvicinamento

Si percorre la A-5 Torino-Aosta e si esce al casello di Pont St. Martin seguendo le indicazioni per la Valle di Gressoney; giunti a Gressoney la Trinité si arriva al ponticello a sinistra appena prima della seggiovia per la Punta Jolanda che si attraversa lasciando l’auto negli appositi spazi adiacenti il torrente.

Descrizione

Camminando sulla stradina in direzione del paese si trova subito una cappelletta bianca in prossimità della quale si trovano le paline di inizio dell’itinerario; da queste si attraversa il prato e, alla fine di questo, si tiene la destra trovando subito i bolli segnavia. Si entra quindi nel bosco arrivando subito ad un bivio con un altro sentiero che scende alla destra; ignoratolo si sale subito con pendenza elevata dove la traccia compie strette svolte alternate a tratti più diretti. Attraversata una piccola frana, si traversa il bosco alla sinistra dove la pendenza spiana temporaneamente per riprendere subito dopo aver lasciato alla sinistra una traccia proveniente dal basso (1833 m). Arrivati ad una grossa roccia col bollo segnavia, il sentiero devia alla sinistra dove, dopo pochi minuti, si trova un altro bivio segnalato dalle paline (1874 m); qui si imbocca il sentiero che sale alla destra e che si inerpica giungendo alla base di un’alta parete rocciosa che si costeggia dapprima alla destra per la sua lunghezza per poi, dopo averla contornata, risalirla con un breve strappo ripido a sinistra. Giunti sopra di essa si esce definitivamente dal bosco camminando su pendii erbosi più blandi dove si rimane alla destra di alcuni paravalanghe; qui si arriva ad un bivio (2126 m) al quale, ignorato il sentiero alla sinistra, si prosegue allontanandosi da questi ultimi. Salendo ora più direttamente si continua diritto incrociando una traccia alla sinistra (2162 m) sopra alla quale si trova un altro bivio con un sentiero che sale alla sinistra (2232 m); superato anche questo si tiene la destra e, con un traverso molto panoramico sul gruppo del Rosa, si passa sotto ad un promontorio roccioso. Giunti ad un grosso masso isolato si devia alla sinistra arrivando subito all’alpeggio di Hockene Stei (2314 m) situato sopra un panoramico poggio erboso. Dalla baita si continua verso l’interno del vallone trovando subito un ometto nell’erba e poco oltre una freccia di vernice; rimanendo sulle pendici erbose alla sinistra, si cammina ora con poca pendenza andando ad attraversare più avanti una piccola zona pietrosa. Superatala ci si sposta verso destra attraversando qualche ruscelletto (asciutto in stagione avanzata) dopo di che, lasciato alla sinistra un sentiero ad un bivio (2457 m), ci si sposta ulteriormente alla destra dove si passa accanto ad un rudere (2564 m). Si prosegue sul sentiero dietro di esso verso la bastionata rocciosa salendo un pendio abbastanza ripido sopra il quale si traversa alla destra attraversando una piccola frana. Compiuto qualche tornante si sale più ripidamente avvicinandosi ad alcune rocce dove, per risalire un canalino, si trovano alcuni cavi d’acciaio (1787 m). Sopra di esse si risale accanto ad alcune rocce lisce passando poi tra quelle ancora più in alto con qualche erto tornante verso destra; più sopra, dove il terreno erboso inizia a lasciare il posto al pietrisco, la pendenza si addolcisce e gli spazi si allargano nell’ampio vallone dominato alla sinistra dall’imponente Testa Grigia ed avendo davanti la nostra meta; seguendo gli ometti si devia sulla destra superando qualche ondulazione e, senza guadagnare eccesiva quota si giunge ad un evidente ometto (3014 m). Tenendo sempre la destra ci si avvicina alla dorsale pietrosa ormai ben visibile raggiungendola in pochi minuti; si percorrono quindi sulla destra gli ultimi metri su pietre lisce ma non molto inclinate per toccare così l’ometto della cima.

 

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