Tour des Lacs – Bagnes – Vallese (CH)

14 marzo 2015 at 20:10

giancarlo

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Quota 2773
Dislivello 815 (rifugio) + 1099 (tour)
Difficoltà BS
Tempo 2h15′ (rifugio) + 6h00′ (tour)

 

Traccia GPS

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Altimetria e dettagli  (Cabane Brunet)

Altimetria e dettagli  (Tour des Lacs)

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Il Tour des Lacs effettuato nella stagione invernale ricalca pressappoco il bel percorso di quello estivo; pur non vedendosi i laghi, che sono inevitabilmente ghiacciati e ricoperti dalla neve, si attraversano comunque ambienti selvaggi e molto poco frequentati rispetto agli altri del comprensorio. Il percorso, lungo 12 km esclusa la salita al rifugio, si snoda inizialmente nei valloni e sulle morene che portano direttamente sotto la parete nord del Petit Combin, suggestiva ed imponente, per spostarsi poi verso destra; qui,superata una prima morena, si tocca una vicina puntina panoramica e, con alcuni saliscendi ed un’ultima risalita, ci si congiunge con le tracce che scendono dal Mont Rogneux verso il rifugio. La gita, visti gli ambienti estesi,bisogna effettuarla con buona visibilità e, soprattutto per l’esposizione dei traversi iniziali, con neve ben assestata. I panorami e le cime che si lambiscono sono imponenti a partire appunto dal Petit Combin e gli adiacenti Becca Sery, Pointe Boveire, Grand Laget e Mont Rogneux.

Avvicinamento

Dall’Italia si raggiunge la Svizzere col Traforo del Gran San Bernardo scendendo con la strada sino a Sembrancher dove si seguono le indicazioni la Valle di Bagnes risalendola sino a superare l’abitato di Lourtier; qui, prendendo la direzione per il lago Mauvoisin, si arriva ad un parcheggio situato poco oltre la partenza di una stradina chiusa da una sbarra metallica a quota 1320 m dove si può lasciare l’auto.

Descrizione

Dalla sbarra metallica si percorre la comoda strada, sempre ben battuta, sino a raggiungere un bivio segnalato da paline a quota 1366 m; qui si abbandona la strada e si imbocca il ben evidente sentiero che sale sulla sinistra entrando nel ripido bosco di conifere. Si percorrono numerosi tornanti con una pendenza costante e ben sostenuta giungendo ad uno slargo dove si esce temporaneamente dalla vegetazione. Tenendo la destra si passa accanto ad una grossa pietra isolata dopo la quale, ripreso il sentiero, si tiene la sinistra ad un bivio con una mulattiera e, spostandosi sempre in quella direzione, si arriva ad incrociare nuovamente la strada alla quota 1824 m. Con la pendenza che spiana decisamente si percorre ora la comoda strada arrivando ad alcune panoramiche baite (2031 m) dopo le quali, compiuti un paio di tornanti, si risale un piccolo promontorio alla sinistra del quale si trova il rifugio. Per il ritorno si deve percorrere la lunga strada ben battuta che, con uno sviluppo di circa 6 km, riporta senza difficoltà alla partenza. Dal rifugio si sale in direzione ovest prendendo la traccia che si dirige verso le dolci ondulazioni appena sopra le quali si trova un piccolo promontorio sormontato da alcuni pinetti; lo si passa alla destra e, subito dopo, si abbandona la traccia per deviare sulla sinistra ed aggirare il successivo promontorio roccioso lasciandolo alla destra. Si prosegue, senza guadagnare quota, con percorso rettilineo a mezzacosta compiendo un lungo traverso,delicato con neve ghiacciata, che dapprima passa sotto ad una bastionata rocciosa e, successivamente, segue un paio di rientranze della fiancata. Superato un marcato costone si percorre l’ultimo tratto rettilineo del traverso che conduce ad un pianetto dove si trova una paline e, poco distante sulla sinistra, la piccola baita di Pindin (2370 m). Da questa si deve raggiungere il vallone sottostante e per farlo bisogna perdere poco più di un centinaio di metri di dislivello spostandosi sulla destra per evitare alcuni salti di roccia sottostanti e passare poi alla base di un’alta parete rocciosa. Toccato il fondo del vallone si tiene la destra e ci si dirige dove questo si restringe nei pressi del torrente; senza raggiungerlo ci si alza sui ripidi pendii alla destra guadagnando rapidamente quota e, nello stesso tempo, addentrandosi sempre più nel vallone. Giunti nei pressi di alcune rocce si traversa in piano per raggiungere la morena che si vede davanti e superarla; proseguendo ora nella parte centrale ci si tiene leggermente sulla destra risalendo gli ampi  pendii su pendenze un po’ sostenute. Quando queste cessano si taglia verso destra il plateau verso una bassa morena; risalitone il breve ma ripido pendio si raggiunge la cresta che si segue sino ad arrivare ad una palina posta su di essa (2764 m). Da questa si scende sulla destra per un corto pendio poco inclinato di pochi metri raggiungendo il valloncello sottostante e da questo risalire al colletto alla sinistra della puntina quota 2773 m; questa si raggiunge in pochi minuti percorrendo la breve e facile crestina che porta in vetta. Scesi da questa  si rimane un po’ alti sulla destra indirizzandosi verso un isolato dentino roccioso e, giunti alla base dell’isolotto che lo sorregge, non si sale più e si traversa a destra con qualche leggero saliscendi. Puntando la lunga cresta che scende dal Grand Laget si cerca di perdere la miro quota possibile per aggirare la parte alta del largo vallone e risalire con un lungo traverso all’ampia insellatura alla destra delle alte rocce terminali della cresta. Qui giunti si prosegue, ora su terreno pianeggiante, ancora a sinistra verso una palina (2776 m) dalla quale si inizia la discesa; si raggiunge il sottostante valloncello dove si seguendo le quasi sempre presenti tracce provenienti dal Mont Rogneux che portano senza possibilità di errore al rifugio.

 

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